1. 124 – La professoressa, gli allievi e la figlia, tutti in vacanza (parte 2a)


    Data: 02/05/2018, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... su di me, la sua bocca si posò sulla mia ed io dischiusi ancora le labbra e ci baciammo a lungo, forse fu il bacio più lungo della storia. Dopo il sesso prepotente e violento con i maschi, ora mi godevo quello dolce più del miele, l’essenza della grazia e della estrema delicatezza. Due mondi diversi, due modi molto dissimili fra di loro, eppure entrambi mossi dallo stesso unico scopo, quello di dare e ricevere piacere. Con le labbra gonfie e consumate dal bacio infinito, lei scivolò sul mio corpo, percorrendolo con la lingua, dapprima fra i miei seni, poi ancora più in giù sull’addome, quindi la sua saliva sul mio ventre e ancora più in basso fra le labbra della mia bagnatissima figa. Leccava benissimo, conosceva perfettamente il suo corpo e di conseguenza comprendeva esattamente anche il mio, la sua lingua toccava le corde della mia piccolissima arpa, con sapienza e grande bravura, lambiva i punti che sapeva sensibili e ricettivi, succhiava il clitoride, lo lavorava come nessuno mai aveva saputo fare. Le dissi che anch’io la volevo leccare e lei agilissima si mise nella giusta posizione.
    
    Che splendida e depilatissima feritoia che aveva, anche lei all’interno delle labbra era fradicia di umori scivolosi e filosi, la leccai e la sentii gemere lungamente mentre continuava a lavorarmi la mia intimità esplorandone tutti gli anfratti anche quelli più nascosti e reconditi. Così per l’ennesima volta, venni, assieme a lei, all’unisono, con la sua figa che strusciava contro la mia ...
    ... bocca e il mio bacino che si sollevava per andare incontro alla sua famelica lingua. Lei poi si sdraiò vicina a me mi abbracciò e come una bambina da lì a poco si addormentò. Pensai che per almeno quindici giorni non avrei più pensato al sesso, già questo fu il mio pensiero, ma come spesso succede a molta gente, anch’io feci i conti senza l’oste’..
    
    Quando ci svegliammo in casa non c’era più nessuno, un biglietto diceva che erano tutti in spiaggia e così anche noi ci vestimmo e raggiungemmo l’allegra compagnia.
    
    Avevamo pranzato tardi e quindi pur rivestendoci, rimanemmo in spiaggia fin oltre il calar del sole. C’era solo la luna con il suo chiarore diafano a darci un barlume di luce e noi ci stringemmo in gruppo seduti sulla sabbia ormai tiepida e chiacchierare e a scambiarci impressioni sui primi giorni della nostra sia pur breve vacanza. Compresi ben presto che ero io a rappresentare il centro della discussione. Come dar loro torto, il personaggio principale, quella che aveva animato fin ora le loro vacanze ero indubbiamente io. Così parlando, parlando, ci dimenticammo di andare a cena, era troppo piacevole stare lì nella semioscurità a ridere e scherzare, a far battute, a prenderci in giro, senza alcun limite o remora particolare.
    
    Affamati di cibo, ma satolli di sentimenti positivi, parlammo fino alla mezzanotte, poi a qualcuno venne in mente l’idea balzana, ma sempre molto suggestiva, di fare il bagno nudi. Non feci in tempo ad oppormi o forse non lo volli proprio ...
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