1. Quel pomeriggio caldo e sorprendente


    Data: 23/08/2021, Categorie: Tradimenti Tue Racconti Autore: Giulia Liberamente, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... vista, vero? Solo ora lo capisco e quella consapevolezza mi fa colare umori lungo le cosce.
    Sento una delle tue mani fra i miei capelli. Mi tengono, anzi mi trattengono guidandomi e costringendomi a seguire i tuoi movimenti per darti maggior piacere. Sei rude e deciso, un vero maschio sicuro di sè.
    "Nessuno ti ha mai scopata così vero?"
    Avevo perso la verginità tardi, per così dire, a diciotto anni (e forse un giorno vi racconterò come) ma da allora il sesso non era mai stato qualcosa di assente dalla mia vita. Eppure, ancora una volta, quell'uomo aveva ragione. Come sapeva leggermi così bene? Come poteva capire dai miei gesti involontari, dai miei sospiri e dai miei gemiti che stavo provando sensazioni nuove e mai provate?
    "N...no..."
    Parlo a fatica, un po' per il piacere e un po' perché farlo mi costringe a pensare a qualcosa che non sia il grande cazzo che mi stava dilatando le pareti dell'utero.
    Ansimo e gemo più forte quando i suoi colpi si fanno più intensi e veloci. Sento la sua mano destra stringermi con maggiore decisione i capelli e la sinistra graffiarmi appena la schiena e le natiche.
    "Che figa stretta hai Giulia, stupenda"
    Anche la sua voce è più roca e sconnessa e sono certa che il suo viso è alterato dall'eccitazione almeno quanto il mio, perciò sorrido al muro di fronte a me.
    "Prendi la pillola?"
    La domanda è diretta e implica qualcosa di ben chiaro. Sta per venire. Il no è accompagnato da una goccia di sudore che mi attraversa i seni e cade sulla ...
    ... scrivania.
    "Allora girati."
    Quando esce da me mi sento svuotata e nuda, inerme. Quasi insignoficante e decisamente incompleta; sono molto delusa da quella scelta, eppure so che è inevitabile.
    Mi aspetto che mi costringa in ginocchio a finire il lavoro di labbra e lingua ma mi ferma prendendomi in braccio e facendomi sdraiare a pancia in su sulla scrivania.
    "Non ancora, prima godi per me."
    Sorride e si china fra le mie cosce, brillanti degli umori scesi a rigagnoli. Me le bacia con lentezza, rendendo i baci più frequenti a mano a mano che si avvicina al pube. Con la lingia scava fra le mie labbra scure come se mi stesse gustando, e io alzo gli occhi al cielo.
    Ma fa di più, si sposta sul clitoride e passa dal leccarlo con tocchi rapidi e frenetici con la punta della lingua a succhiarlo con attenzione. E infine raggiungo l'apice quando mi penetra con due dita senza smettere di stuzzicarmi il clito, masturbandomi con una frenesia tale da farmi urlare.
    "Ti prego non smettere, ancora ancora ancora."
    Lo imploro ed esplodo in un doppio orgasmo che mi segnerà per sempre, molto più di quanto immagino.
    Deglutisco e mi lecco le labbra, poi gli chiedo le dita con cui mi ha fatto godere e le succhio come se già fosse un assaggio del pompino con cui fra poco lo farò venire.
    Il mio sapore è forte e ricco di umori e mi dà un brivido, spingendomi a dire una frase che mai avrei pensato di poter pronunciare, io che di solito nella coppia ero quella su un piedistallo, a cui spettavano ...