1. Quel pomeriggio caldo e sorprendente


    Data: 23/08/2021, Categorie: Tradimenti Tue Racconti Autore: Giulia Liberamente, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Le cinque del pomeriggio. Il condizionatore soffia nella penombra del corridoio un'aria troppo fredda per i miei gusti, ma senza di essa il caldo sarebbe insopportabile, perciò me ne faccio una ragione. Sbuffo e guardo l'orologio, la ragazza sarà dentro da una mezz'ora abbondante e pare che il mio turno non arrivi mai.
    Sono Giulia, ho 21 anni vivo a Firenze e studio filosofia e, in questo specifico pomeriggio, sono in coda in attesa di sostenere l'esame di storia moderna I, teoricamente il più leggero della sessione estiva se non fosse il 20 luglio e non preferissi essere al mare col mio ragazzo e i nostri amici.
    Perché ho fretta? Perché sono elencata come ultima della giornata e se non passassi oggi dovrei tornare lunedì prossimo, mandando a puttane il mio piano vacanze. 
    
    "Mancherà poco, credo".
    A parlare è stato un ragazzo più grande di me, che pare aver superato di poco i trent'anni. Barba castano biondiccia appena accennata che fa capolino dai lati della mascherina, occhi verdissimi e camicia bianca - un po' sudata a dire il vero - sopra un paio di jeans chiari.
    "Grazie" rispondo con un sorriso che non può vedere e mi sistemo una ciocca dei miei lunghi e lisci capelli neri dietro l'orecchio. Se non fossi troppo agitata lo troverei decisamente sensuale, ma per il momento non ci bado.
    "Tranquilla" sussurra avvicinandosi "la docente sta per andare, non sarà lei a farti l'esame" spiega facendomi l'occhiolino. Tiro un sospiro di sollievo, dato che l'insegnante di cui ...
    ... parla è fra le più severe dell'ateneo.
    "Mi hai migliorato la giornata... e sai anche chi sarà l'assistente che la sostituirà?".
    Non ricevo risposta poiché la nostra conversazione è interrotta dalla candidata precedente, che esce dall'ufficio a passi larghi e con il viso rosso - segnale evidente di bocciatura - resto però enormemente stupita nel vedere che l'assistente di cui chiedevo è proprio il ragazzo gentile che mi aveva parlato poco prima. Nello sfilarmi la mascherina arrossisco, un po' imbarazzata per la mia reazione precedente.
    "Deve scusarmi, non immaginavo che..."
    Mi zittisce e si siede di fronte a me, guardandomi in modo accomodante. 
    "Ma di che? Cos'hai fatto per doverti scusare? Nulla, ora concludiamo questa formalità alla svelta poi ci beviamo qualcosa, ti va?"
    Lo fisso un po' interdetta, ma annuisco e accetto il suo invito senza replicare.
    L'esame si svolge sereno e senza intoppi, porto a casa anche un piacevolissimo 28; adesso sono seduta su una delle poltroncine dell'ufficio in compagnia del ragazzo che mi ha interrogata e, chissà perché, la situazione mi eccita.
    Saranno le maniche risvoltate che evidenziano i suoi muscoli, il pensiero di me che chiacchiero con un - quasi - docente oppure il fatto che ho mentitp al mio ragazzo scrivendogli per avvisarlo che non sarei andata al nostro appuntamento concordato per festeggiare con un paio di compagne di corso; qualunque sia il motivo, sta di fatto che dopo tre bicchieri di Pinot e un paio di ciotoline di ...
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