1. Il piacere della trasgressione 1. Brutale.


    Data: 02/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    ... una sorta di giostra, particolarmente divertente. La mia mente era distratta e ansiosa di quello che si stava preparando. Verso le due del pomeriggio dissi a mio marito: “Torno al villaggio. Devo assolutamente fare una telefonata di lavoro e mi serve l’agenda che ho lasciato là.” “Ti accompagno.” “ No, no, torno alla svelta. Rilassati e tieni occupato questo angolo di spiaggia, che è veramente incantevole.” Nel breve viaggio che mi riportava al villaggio, ero emozionata per l’avventura che stavo per vivere. Ero già bagnata per questo mio primo appuntamento fedifrago.
    
    Giunsi al villaggio mentre Antonio stava smontando dal suo turno.
    
    Mi avvicinai alla reception e chiesi, cercando di controllare il tremito della mia voce, se qualcuno poteva dare un’occhiata alla serratura del mio appartamento, che sembrava difettosa. Il collega di Antonio mi guardò indolente. Lui si offrì: “Pino, alla signora ci penso io, non ti preoccupare”. Prese la cassetta degli attrezzi e mi seguì. Sentivo il suo sguardo incollato ai miei glutei ondeggianti, mentre lo precedevo. Il mio cuore era in tumulto per ciò che si prospettava. Si udiva solo il ticchettio ritmico prodotto dai tacchi dei miei zoccoletti, nel silenzio e nella calura del pomeriggio estivo, col villaggio pressoché deserto.
    
    Alla prova, la chiave girò perfettamente nella serratura. Il factotum, mi guardò maliziosamente.
    
    “Forse la signora pensava a un altro tipo di serratura, di cui io ho la chiave giusta”. Avevo il cuore a ...
    ... mille per il tradimento che stavo preparandomi a perpetrare, quando la mia moralità ebbe un sobbalzo, ed emerse. “No, cosa crede? Forse c’è un equivoco.” “Non prendermi in giro, non saresti venuta qui se non volevi essere chiavata.” Mi serrò i polsi in una morsa ferrea e mi spinse dentro, nella penombra relativamente fresca del mio alloggio. “Ahi, mi fa male, mi lasci!” In tutta risposta mi afferrò i capelli e mi costrinse a inginocchiarmi davanti a lui. “Puttana, adesso farai quello che dirò. Non provare a protestare, a urlare. Parlo seriamente. Mi lanciò un’occhiata terribile. Se necessario, i miei colleghi diranno che tu hai preso l’iniziativa attirandomi qui; faresti solo una figuraccia davanti a tutto il villaggio. Non so come sei abituata, ma qui sono io il padrone e fai tutto quello che voglio, capito?” Ormai c’ero dentro fino al collo e non potevo ritirarmi. Ero in sua balia; nessuno mi aveva mai trattato in questo modo, ma tutto questo ebbe come esito di incrementare la mia eccitazione. Il mio volto si trovava all’altezza dei suoi genitali. “Tirami fuori il cazzo, sbrigati. Comincia a farmi godere.” Sibilò prepotente. Con mani incerte gli sbottonai i pantaloni, gli abbassai le mutande e vidi un pene enorme, già parzialmente eretto. Avvicinò, con la sua stretta sui capelli, il mio volto al suo pube, che emanava un afrore di selvatico. Cominciai a leccare i suoi testicoli e a baciargli tutto il pene. Ero estasiata: le dimensioni di quel membro erano incredibili, me lo ...
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