1. Il piacere della trasgressione 1. Brutale.


    Data: 02/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    Quell’uomo mi voleva far sua, era evidente. La scorsa estate, fra i vari impegni, ci eravamo ritagliati con mio marito, un breve periodo di ferie in Calabria, a Praia Mare, in un villaggio turistico, semplice con organizzazione a dir poco approssimativa, sulla collina a circa 5 Km dal mare. Mi chiamo Stefania, ho quasi 50 anni, molto ben portati, quattro o cinque chili in più del mio peso forma, ma mirabilmente distribuiti. Svolgo mansioni manageriali presso un società di servizi. Sono stata spesso oggetto di desiderio, e pur avendo più di un’occasione di tradire mio marito, gli sono sempre rimasta fedele. Mi considero tutta d’un pezzo, con una solida morale.
    
    Antonio, lavorava come factotum al villaggio. mi guardava libidinosamente, mi fissava con uno sguardo che esprimeva una intensa voglia di possedermi. Mi spogliava con lo sguardo. Non rientrava certo fra i canoni che lo potessero rendere affascinante ai miei occhi: pelle olivastra, villoso, tarchiato, con uno sguardo torvo. Quando passavo nelle sue vicinanze mi lanciava occhiate oscene, facendomi cenni allusivi, ed esibiva senza ritegno un pacco considerevole che sembrava starci stretto dentro i suoi pantaloni. “Buon giorno signora, sempre al suo servizio”.
    
    L’idea di un rapporto con un simile individuo non rientrava istintivamente fra i miei pensieri, ma lentamente cominciai a cogliere in me una strana voglia di trasgredire, e proprio con questo che mi appariva come un grezzo, uno zotico, un volgare. Le amiche mi ...
    ... raccontavano delle loro tresche e mi dicevano: “Lasciati andare, cosa sarà mai? Dovrai avere prima o poi un’avventura? Non devi mica impegnarti, una botta e via. Vedrai, è divertente.” Cosa c’era di meno impegnativo, di una scopata con tale individuo? Una sera, durante una noiosissima festa organizzata dagli animatori del villaggio, e approfittando dell’assenza di mio marito, che cercava di conquistare due bibite al bar molto affollato, Antonio, mentre ero in disparte, mi si avvicinò e palpeggiò attraverso la serica stoffa del mio abito, i miei glutei, i seni. Stavo per protestare, ma poi, con la pelle percorsa da brividi, lo lasciai fare con atteggiamento arrendevole, attirata inesorabilmente in quel sordido gorgo di libidine. Incoraggiato dal mio comportamento remissivo, e dalla scarsa illuminazione del luogo, risalendo con una mano lungo le mie cosce, raggiunse la mia vulva trovando le mutandine bagnate. Sempre più sicuro di sé: “Se vuole, signora bella, domani pomeriggio, dalle due sarò libero. Tutto per lei, a sua disposizione”. La notte pensai, e lottai fra due sentimenti contrastanti: la mia solida concezione della fedeltà coniugale, e questo desiderio di uscire dagli schemi e riprovare quella scossa, che il mio uomo non era più in grado di evocare. Nel tormento si fece strada decisamente la voglia di sperimentare qualcosa di inedito ed eccitante. La mattina, con mio marito, ci recammo alla spiaggia e ci godemmo il mare, solcato da meravigliosi cavalloni che lo rendevano ...
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