1. Io e Martina.


    Data: 30/07/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... caviglie. Però c’era una cosa che mi frullava per la testa, ovvero le parole che ci eravamo scambiati nel tassì, a Roma. Cosa voleva dire quando diceva di avere dei dubbi sul fatto che un giorno io possa fare ricerca o addirittura avere una cattedra? E mentre il suo cazzo entrava e usciva dal mio corpo glielo domandai.
    
    – Volevo dire che non credo che la carriera universitaria sia un qualcosa che riguarderà il suo futuro ‘ mi rispose.
    
    Poi mi fece mettere a quattro zampe e con entrambe le mani mi allargò le natiche e sentii il suo glande sfiorare il mio orifizio anale. Mi prese da dietro e iniziò a scoparmi vivacemente.
    
    – Come fa ad esserne certo? ‘ gli chiesi. – Lei una volta mi ha detto che dopo la tesi sarei potuta diventare la sua assistente, e io credevo, sì credevo che fossero cose vere quelle.
    
    – Ma signorina Martina, sono cose che si dicono dopo il coito. Lei &egrave una macchina per far godere gli uomini. Una vacca da monta, e non vedo come questa sua caratteristica possa abbinarsi ad un eventuale carriera universitaria.
    
    Non capivo come facevo ad accettare passivamente quei commenti di Oscar. Fosse stato un altro a dire quelle cose, gli avrei dato un bello schiaffo. E invece non so per quale motivo, dette da lui, quelle affermazioni acquisivano un certo valore. Dovevo essere matta a farmi dire certe cose.
    
    A quel punto sentii Oscar sfilare il suo cazzo dal mio buco del culo, e il suo sperma zampillare fuori, sulle mie natiche. Dopodich&egrave si rimise ...
    ... i vestiti e mi disse che doveva andare. Lo aspettavano per pianificare gli ultimi dettagli della mostra fotografica.
    
    La galleria si chiamava Praderas ed era molto grande, piena di corridoi, e sulle pareti era pieno di fotografie giganti che ritraevano cazzi in erezione (di tutte le forme e di tutti i colori), tette e culi. Era un vero e proprio concentrato di apparati genitali esposti al pubblico. L’ambiente era piuttosto buio e dei faretti illuminavano le fotografie di Oscar. Nel vagare lungo questi corridoi l’impressione che si aveva era di grande irrequietezza, perché si faceva fatica a vedere in faccia la gente, che era accorsa in massa per vedere la mostra fotografica. L’ultima stanza era tutta dedicata a me, nel senso che le fotografie esposte, in tutto venti, mi ritraevano in varie sfaccettature. In alcune mi si vedeva durante la penetrazione. Una in particolare era un primo piano del cazzo di Oscar piantato nel mio condotto anale. La fotografia che invece stava sulla parete in fondo alla stanza era un primo piano della mia vagina. Soltanto in alcune di queste si vedeva il mio viso, nelle altre invece il vero protagonista era il mio corpo.
    
    Notai che le persone trovavano quelle fotografie di grande interesse. Alcuni le guardavano anche per cinque minuti prima di passare avanti, e io ebbi come l’impressione di essere nuda. In un certo senso lo ero.
    
    Ad un certo punto sentii delle mani che mi accarezzavano il sedere e quando andai a girarmi vidi Sabrina, che stava ...