1. Io e Martina.


    Data: 30/07/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... pò di tempo, e non mi disse subito di sì. Ma poi, per puro caso, un estate ci trovammo nei pressi di una spiaggia nudista e le proposi di fermarci lì. Il posto era frequentato prevalentemente da uomini, e devo dire che mi venne subito un pò di ansia. E se qualcuno avesse tentato di molestare Martina? Cercai di non pensarci e mi tolsi i vestiti di dosso, e poi tirai giù anche il costume. Martina mi fece un sorrisetto imbarazzato e poi cominciò a spogliarsi anche lei. Gli occhi di molti uomini erano puntati su Martina, mentre eseguiva quel lento spogliarello. Liberò le sue tette dal pezzo di sopra e infine tolse anche il pezzo di sotto. Notai che alcuni degli uomini che la guardavano stavano avendo delle discrete erezioni, e la cosa mi fece arrapare un casino.
    
    Ricordo che c’erano diversi guardoni a cui piaceva segarsi. Uno in particolare non faceva che girarci attorno. Essendo una coppia fresca di ventincinque anni forse si aspettava che avremmo ceduto a qualche tentazione della carne. Il guardone era un uomo di mezza età, una pancia che sembrava un cocomero e un cazzetto minuscolo. Mi venne voglia di accontentarlo, di dargli un pò di quello che si aspettava da noi. Ero molto eccitato, ma avevo anche un pò paura. Più che altro per Martina. E se quell’uomo fosse stato un malintenzionato? Ma pur volendo, pensai, non sarebbe mai stato in grado di infilare il suo piccolo cazzetto moscio nel corpo di Martina. Non avevo nulla da temere, era solo un guardone e voleva soltanto uno ...
    ... spettacolo. E io volevo darglielo. Martina era distesa sul telo a pancia in giù, e così cominciai a spalmarle la crema protettiva sulle cosce, e man mano salii fino al culo su cui mi dedicai con più energia, premendoglielo e accarezzandolo. Poi guardai l’uomo per accertarmi che fosse ancora lì a guardarci. Era ancora lì, e ci fissava e si toccava con due dita il piccolo cazzetto. E così allargai le natiche di Martina, affinch&egrave l’uomo ne vedesse bene l’orifizio anale stretto, ancora vergine. Le tenni aperte per un pò, volevo offrire al guardone lo spettacolo del buchetto di dietro di Martina, e lui lo vide, lo desiderò, era in estasi, glielo leggevo in faccia che gli sarebbe piaciuto leccarglielo, succhiarglielo. Con il dito medio glielo accarezzai e lei ebbe un sussulto.
    
    “Che fai?” mi domandò.
    
    “Niente. Avevi un pò di sabbia. Te la stavo togliendo”.
    
    Poi l’uomo capì che non saremmo andati oltre, e se ne andò. Perch&egrave in effetti non saremmo andati oltre. Martina non si sarebbe mai messa a fare porcate in luogo pubblico. O perlomeno, era quello che credevo allora.
    
    Il sesso anale era per Martina un tabù. Ricordo che una volta ne parlammo con alcuni amici. Eravamo a cena e qualcuno se ne uscì con quell’argomento, e Martina disse che trovava quella pratica piuttosto animalesca, e lo disse in maniera negativa. Non ci si poteva sbagliare nell’interpretare il suo parere: per Martina il sesso anale era una pratica fuori discussione. E allora uno dei nostri amici, ...
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