1. Il fumo uccide


    Data: 21/07/2021, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... non piace possono andare in culo.
    
    Presi la mia birra e mi alzai. Mi veniva da vomitare il panino che avevo appena finito. Mi sedetti al banco, il più lontano possibile dai ragazzi.
    
    Il barman, un omone anziano, forse quasi di settant’anni, barba lunga, capelli bianchi e occhi azzurrissimi, mi guardò e mi chiese se era tutto a posto, visto che stavo soffocando qualche conato.
    
    – Sì, &egrave solo per via della sigaretta. Mi fa lacrimare gli occhi e mi prede allo stomaco.
    
    Il barman alzò gli occhi, si guardò intorno e vide Alberto con la sigaretta in mano, che cercava di nasconderla sotto il tavolo. Il fumo però si vedeva.
    
    Asciugandosi le mani in uno straccio, il barman raggiunse i ragazzi.
    
    – Fuori! Tutti!
    
    – Calma, non ti scaldare. La spengo, la butto via. – E così dicendo la gettò fuori dalla porta d’entrata, sul marciapiede.
    
    – Non t’ho detto di spegnerla o di buttarla via. Ti ho detto di uscire. Hai dieci secondi e poi prendo il bastone. – E cominciò a contare.
    
    – OK, va bene, ce ne andiamo. Tanto questo &egrave un bar di merda!
    
    – In tal caso fate a meno di venirci la prossima volta. Perché comunque non vi faccio più entrare.
    
    Alberto gli mostrò il medio, ma una delle ragazze non la prese bene e cominciò ad abbaiargli dietro.
    
    – Tutta colpa tua! Sei il solito pirla! Dove andremo a pranzo adesso?
    
    Comunque uscirono, alzarono il bavero della giacca e scomparvero nella pioggia.
    
    Il barman tornò da me. Il bar era ormai quasi vuoto e un suo ...
    ... collega era sufficiente a preparare i pochi caff&egrave che a quell’ora venivano ordinati.
    
    – Mi scusi per l’inconveniente. Posso offrirle un’altra birra?
    
    – No grazie. Non ce la faccio a berne un’altra. Ma sono io che devo scusarmi: le ho fatto perdere dei clienti.
    
    – Clienti come quelli &egrave meglio perderli che trovarli. Vengono qui sempre con una donna sui quaranta. Credo che uno di loro se la scopi. Lei paga per tutti e sembra divertirsi un sacco. Ma appena se ne torna al lavoro deve sentire le malignità che le dicono dietro, mentre si fanno durare le consumazioni che lei ha pagato per tutto il pomeriggio. Mi spiace proprio per lei. Sembra una brava donna.
    
    – E’ carina?
    
    – Beh, se me la desse non ci sputerei sopra, se capisce cosa intendo…
    
    – E allora perché dice che le dispiace per lei?
    
    – Non sono uno psicologo e i miei studi sono stati davvero impresentabili. Ma sto dietro a questo bancone da quasi quarant’anni e situazioni come quelle di questa signora ne ho viste almeno altre due o tre volte. Si siede con loro e scherza e ride alle loro battute cretine come se fosse una di loro. Questa cosa può finire in un solo modo. Male. Ma lei deve aver sentito cosa dicono di lei appena se ne va, no? Poi, si figuri, &egrave sposata. Non voglio pensare a quello che deve provare suo marito. Me lo immagino in questo momento piangere da solo in un bar davanti a una bottiglia di grappa. Mi creda, questa storia finirà tra dolore e lacrime.
    
    – Perché si comporta così, ...
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