1. Il fumo uccide


    Data: 21/07/2021, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... divertimento e mi baciò sulla bocca.
    
    Un bacio senza lingua, solo di scusa, ma che faceva presagire un elettrizzante dopo-discoteca.
    
    Solo che il suo alito sapeva di fumo e io persi immediatamente tutto l’interesse.
    
    Mi veniva la nausea solo a guardarla.
    
    Invitai quindi Federica e ballai con lei per il resto della serata.
    
    Ovviamente dopo quella sera Rossana mi tolse il saluto, ma ormai non mi importava più molto, visto che avevo cominciato ad apprezzare Federica e le sue innumerevoli doti, non così appariscenti come quelle di Rossana, ma ben più profonde.
    
    Federica era comunque bellissima.
    
    Era alta, rossa di capelli, un corpo spettacolare, flessuoso, elegante, atletico. Il seno non era piccolo, anche se non evidente come quello della sua amica, sodo e tonico con capezzoli rosa che si inturgidivano graziosamente ad ogni complimento.
    
    Il suo culo era una poesia e non riuscivo e non toccarlo in continuazione, qualche volta anche in pubblico.
    
    Era vivace, intelligente e simpatica, con un sorriso radioso e occhi verdi nei quali perdersi. Mi conquistò totalmente nel giro di qualche giorno.
    
    Cominciammo a uscire insieme e dopo l’università ci sposammo.
    
    Per fortuna io non avevo problemi di lavoro, perché mio padre mi prese con sé nella sua piccola azienda, che un giorno sarebbe stata mia.
    
    Lei rimase subito incinta del nostro primo e unico figlio, Alessio.
    
    Passarono gli anni. Mio fratello morì di cancro al polmone, un dolore grande, devastante per ...
    ... tutta la famiglia e una ragione in più per odiare il fumo.
    
    Federica, quando Alessio cominciò a frequentare le elementari, trovò un lavoro nell’ufficio Risorse Umane dell’Università Cattolica – reparto relazioni con gli studenti, dapprima a tempo parziale e poi full time.
    
    Alessio, finito il liceo, manifestò il desiderio di iscriversi in una Università in America. Lo avevano accettato infatti al prestigioso Mit di Boston, alla facoltà di ingegneria, e noi, seppure a malincuore (vista anche l’enormità del sacrificio economico), acconsentimmo.
    
    Quindi a vent’anni ci lasciò e noi ci ritrovammo soli, nel nostro grande appartamento all’ultimo piano in piazza Minniti, a Milano, in piena sindrome del nido vuoto, ma con la consapevolezza di avere alle nostre spalle più di due decadi di matrimonio intenso e felice.
    
    Il sesso ancora celestiale, frequente e fantasioso, l’amore sempre vivo, fatto di parole dolci, carezze, gesti affettuosi, piccole premure.
    
    All’inizio, quando rimanemmo soli, la nostra vita sessuale divenne più intensa, più spregiudicata anche, visto che Federica mi chiese di provare posizioni e situazioni che non facevano parte del nostro abituale menù. Poi, poco a poco, mi resi conto che la frequenza dei nostri rapporti si andava deteriorando e che sempre più spesso Federica si negava con qualche scusa.
    
    L’altra cosa strana che avevo notato riguardava il suo abbigliamento: aveva cominciato a scegliere capi più colorati, più sbarazzini, più giovanili… in qualche ...
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