1. Il fumo uccide


    Data: 21/07/2021, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    Il mio rapporto con il fumo &egrave sempre stato conflittuale. Fin dall’adolescenza, quando, a tredici anni, ho provato a fumare per la prima volta.
    
    Mio fratello Fabio, di dieci anni maggiore, fumava. A quel tempo (erano gli anni ottanta) era il mio eroe, la persona che ammiravo di più e che cercavo di imitare quanto più possibile.
    
    Quando fumava, poi, era come se fosse un dio. Invidiavo il modo come socchiudeva gli occhi quando il fumo gli avvolgeva il viso, la disinvoltura nel modo di tenere la sigaretta tra le dita, quell’aureola che il fumo gli creava attorno… Con tutto me stesso avrei voluto essere come lui.
    
    Così comprai un pacchetto da dieci di Muratti Ambassador e una scatola di cerini.
    
    La mia prima sigaretta fu un disastro: lacrime, nausea, tosse…
    
    Poi la seconda fu un po’ migliore e cominciai a capire perché alla gente piacesse tanto.
    
    Ma a quel punto mio padre mi beccò. Lui non fumava, non voleva che fumassi e mal sopportava che suo figlio maggiore invece lo facesse.
    
    Mi condusse sbrigativamente nella mia camera.
    
    – Vuoi fumare? E fuma, allora!
    
    Mi mise una sigaretta in bocca, presa dalle otto rimaste nel pacchetto bianco, nero e rosso da dieci, e me l’accese.
    
    Rimase a guardarmi seduto di fronte a me, in modo che non potessi svignarmela, mentre, spaventato, facevo del mio meglio per finire la sigaretta il più in fretta possibile.
    
    Finita quella, mi obbligò subito a fumarne un’altra.
    
    E un’altra.
    
    E un’altra.
    
    A quel punto corsi in ...
    ... bagno a vomitare. Avevo la vista annebbiata e mi girava la testa.
    
    Ma lui non si scompose minimamente.
    
    – Forza, ne hai ancora quattro da finire.
    
    E me le fece fumare tutte.
    
    Stetti male per due giorni e da quel momento il solo odore del fumo mi procura conati di vomito.
    
    Anzi, comincio a provare nausea ancora prima di avvertire l’odore, come se il mio corpo reagisse automaticamente a livello inconscio.
    
    Questa mia intolleranza al fumo influenzò anche la mia vita sentimentale.
    
    Quella volta che conobbi la donna che sarebbe diventata mia moglie, infatti, io stavo puntando la sua amica Rossana, una mia compagna di liceo.
    
    Mi attiravano soprattutto le sue grandi tette e quella sua aria di disinibita disponibilità.
    
    Aveva appena mollato il suo ragazzo e già si stava guardando in giro per un rimpiazzo. Io pensavo di candidarmi per quella posizione.
    
    Quella domenica sera le incontrai per caso. Rossana mi presentò Federica e io chiesi loro se sarebbero venute volentieri in discoteca con me. Non mi sarebbe dispiaciuto finire la serata con una bella chiavata con Rossana.
    
    In verità contavo sul fatto che Federica facesse un passo indietro e ci lasciasse soli, ma invece le due ragazze dopo qualche insistenza, accettarono entrambe.
    
    Una volta in discoteca, cominciai a ballare con Rossana abbandonando Federica e dopo qualche ballo decidemmo di ritornare ai nostri posti, ché Rossana si sentiva in colpa per Federica. Mi chiese scusa per aver interrotto il nostro ...
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