1. Il fumo uccide


    Data: 21/07/2021, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... impacchettare tutto nel furgone. Poi mi sedetti ad aspettare in salotto.
    
    Quando entrarono in casa e mi videro si sentirono gelare. Alberto aveva ventidue anni, ma pareva averne sedici da come si cagava addosso dalla paura, al punto che uscì di nuovo dalla porta e rimase sul pianerottolo.
    
    – Cosa fai a casa, Mauro! – Federica cercò di caricare. Invano.
    
    – Potrei chiederti la stessa cosa. Non m’avevi assicurato che con questo stronzo era finita?
    
    – Hai ragione, Mauro, ma non ce l’ho fatta, Un giorno &egrave venuto a trovarmi in ufficio e ci sono ricascata. Non riesco a resistergli! Mi spiace Mauro, ma sono sicura che riusciremo a superare questa cosa, dammi fiducia, Mauro, cerca di capirmi! Torna al lavoro, Mauro. Parleremo questa sera. Te lo prometto.
    
    – No, Fede, Voglio parlare con lui.
    
    – No, Mauro, lascia stare, non &egrave il caso, ti fai solo del male!
    
    – Beh, questo tizio si scopa mia moglie, in casa mia, nella mia camera matrimoniale e ci fuma dentro, persino: avrò il diritto di parlarci, almeno, porca puttana!
    
    – Vuol dire che non sei arrabbiato per questo Mauro? Che davvero puoi accettare questa mia piccola trasgressione? Mi stai facendo felice, Mauro!
    
    – No, Fede, non mi va bene. Ma sai che non posso vederti infelice. Così fammi parlare con lui e chiarire alcune cose.
    
    – Hai promesso che non gli farai del male, Mauro.
    
    – Ho promesso di non toccarlo. E manterrò la promessa.
    
    Con il sorriso sulle labbra se ne tornò sul pianerottolo dove ...
    ... Alberto si era nascosto, lo prese sottobraccio e lo portò davanti a me.
    
    – Mauro, questo &egrave Alberto. Alberto, mio marito Mauro.
    
    Il ragazzo era terrorizzato.
    
    – Siediti pirletta. Bevi una tazza di caff&egrave. – Avevo preparato la moka e riempii tre tazze.
    
    – Il mio nome &egrave Alberto, se non le spiace. Piacere di conoscerla, signore. – disse stendendomi la mano.
    
    – Non mi spiace per niente, pirletta. Ma ho promesso a Federica che non ti avrei toccato e mantengo sempre le mie promesse, alla lettera. Quindi non stringerò la tua mano.
    
    Era nervosissimo e spaventato. Estrasse il suo pacchetto di sigarette, ne estrasse una e fece per accendersela. Glielo tolsi di mano.
    
    – Non essere idiota, pirletta. Il fumo uccide e se accendi quella sigaretta davanti a me, se non ti uccide il fumo ci dovrò pensare io. E’ buona educazione, in casa di qualcuno, chiedere il permesso prima di accendere una sigaretta. Non voglio finire puzzando come un posacenere fuori da una discoteca, chiaro?
    
    – Scusi, signore, Feddy diceva che a lei non importava, così mi sono permesso…
    
    – “Feddy”? Sarebbe Federica? Beh, “Feddy” sbaglia. Quello che fate a letto sono cazzi vostri, ma io non ti permetto di avvelenarmi col tuo fumo passivo del cazzo, chiaro?
    
    – Chiarissimo, signore. – Gli tremavano le mani.
    
    – Magari te ne posso permettere una dopo la chiavata. Ma mi stupisce che tu non ne capisca i rischi. Lo sai che puoi morire?
    
    – Le statistiche dicono che se non si fuma per dieci anni il ...