1. Effetti collaterali 2 – Tre giorni tutti per me


    Data: 05/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: ziadaniela, Fonte: RaccontiMilu

    ... certo avevo dimostrato a me stessa tutta la fragilità emotiva che stavo (e che sto tuttora) vivendo. Per fortuna l’amore dei miei bimbi mi dà la forza di preferire il dottor Jekill a Mr. Hide. Di certo, però, Mr. Hide si nasconde dentro di me.
    
    Dopo aver cenato, e dopo avermi raccontato le loro (dis)avventure in alta quota, distrutti come erano, non vedevano l’ora di planare nel lettone. Il più piccolo si addormentò addirittura al ristorante. Mio marito sembrava davvero felice di ricongiungersi a me e questo, oltre a farmi sentire davvero a disagio con i miei sensi di colpa, mi dette anche una minima speranza che quello che avevo vissuto nei tre giorni senza di lui fosse solo e soltanto una strana parentesi della mia vita.
    
    Il silenzio della baita. I bimbi dormivano come angioletti e mio marito che mi attendeva a letto.
    
    Mi guardavo nello specchio del bagno e rivedevo me stessa nei tre giorni vissuti da sola: il dottore tedesco, il gioco delle foto, i vestiti, la mia passerotta spelacchiata e, ovviamente, Riccardo.
    
    Un sorriso un po’ malinconico. La consapevolezza che, in fondo, non avevo tradito completamente e se mi ero abbandonata a giochi erotici in fondo era per il forte bisogno di amore.
    
    Inconsciamente, forse, tutto quello che avevo fatto era stato soltanto per piacere a lui. Per riconquistarlo, per averlo.
    
    Sì, era proprio così. Volevo solo lui.
    
    Feci il possibile per rendermi la “pantera” della sera prima: mi spalmai il corpo di crema profumata, ...
    ... mi spazzolai i capelli, un velo di trucco ad esaltare lo sguardo. Indossai solo il perizoma.
    
    Di certo lui, così sfrontata, audace, non mi aveva mai vista.
    
    Una sana scopata con mio marito mi avrebbe convinta che Dr. Jekill aveva vinto su Mr. Hide.
    
    In fondo, a parte le mie masturbazioni, non avevo scopato e forse era proprio quello di cui avevo bisogno per dare tregua ai miei pensieri e al mio corpo ancora smanioso.
    
    Ma stanotte la “pantera” che era (è) in me lo avrebbe spolpato.
    
    Chiusi la luce del bagno. La luce della luna illuminava il corridoio della baita. Una leggera lama di luce proveniente dalla nostra camera da letto.
    
    L’ombra del mio corpo nudo attraversava la casa silenziosa, i passi felpati sul pavimento di legno producevano leggeri scricchiolii….
    
    Quanto mi sarebbe piaciuto trovarlo nudo sul letto, magari già eccitato, pronto a soddisfare le nostre voglie. Gli sarei apparsa nuda, di fronte al suo pene eretto, mi sarei avvicinata al suo viso e, dopo un bacio a fior di labbra, gli avrei esibito la mia passerina a pochi centimetri dalla sua bocca. Me la sarei fatta mangiare, avrei voluto provare un primo fortissimo orgasmo così. E poi lo avrei cavalcato, violentemente. Lui avrebbe goduto della visione delle mie tette che, ad ogni colpo, avrebbero sobbalzato.
    
    Camminavo, pensavo, immaginavo….e mi bagnavo.
    
    Il suo respiro regolare, gli occhi da angioletto chiusi in un sonno profondo.
    
    Sospirai delusa.
    
    Entrai sotto le coperte e spensi la ...