1. Effetti collaterali 2 – Tre giorni tutti per me


    Data: 05/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: ziadaniela, Fonte: RaccontiMilu

    Ve lo avevo già detto?
    
    Sì, mi pare proprio di sì. Quest’anno, soprattutto per far contento quel ‘rustico’ di mio marito, abbiamo affittato una casetta su di un’alpe sperduta. Niente televisione, niente internet, niente cellulare.
    
    Solo noi e la natura.
    
    Il paese più vicino, in fondo alla vallata, sarebbe stato raggiungibile soltanto con mezz’ora di macchina per sentieri a dir poco sterrati oppure (ipotesi folle!!!) un’ora di discesa tra i boschi e un paio d’ore (orrore!!!) di salita stile stambecco.
    
    Ero un po’ perplessa su questa scelta, soprattutto per i bimbi….e invece…
    
    Devo dire la verità: queste tre settimane di totale isolamento ci hanno fatto davvero bene. Mentalmente e fisicamente. E i ragazzi si sono pure divertiti a fare le ‘giovani marmotte’ e mio marito si è esaltato sentendosi di nuovo ‘capo scout’.
    
    Per quanto mi riguarda ho partecipato con entusiasmo ed energia a tutte le attività che mi sono state proposte ma dopo dieci giorni di caldo, marce estenuanti, lavori duri in alta quota….lo ammetto…sono crollata.
    
    L’avvento del mio ‘periodo’ ed una leggera crisi respiratoria mi hanno dato il definitivo ‘colpo di grazia’.
    
    Mio marito aveva promesso ai ragazzi una tre giorni in un rifugio in vetta alla montagna. Avremmo raggiunto con una jeep un certo punto e poi, armati soltanto dei nostri zaini, avremmo raggiunto il ‘paradiso’. In vetta a tutto, in vetta a tutti. Solo noi….
    
    L’idea di di raggiungere questo ‘paradiso’ a quota 3200 metri mi ...
    ... spaventava.
    
    Anche il ‘capo scout’ si accorse che non ero davvero nelle condizioni per affrontare l’impresa. Ma ormai la promessa ai bimbi era stata fatta e il tutto era già stato organizzato (e pagato!!!).
    
    Così decidemmo che loro, ‘capo scout’ e ‘giovani marmotte’, sarebbero saliti al rifugio quota 3200.
    
    Io mi sarei riposata in attesa del loro ritorno. Tre giorni di sano riposo. Tre giorni tutti per me!!! ‘Cazzo!!!…cazzo!!!…cazzo!!!’ – esclamai osservando stupefatta l’orologio
    
    Era quasi mezzogiorno. Non dormivo fino a mezzogiorno dai tempi dell’università e, risvegliandomi, non mi ricordavo neanche che soltanto sette ore prima mi ero alzata, avevo preparato la colazione, avevo sistemato le vettovaglie negli zaini e, con un po’ di tristezza, avevo visto i miei pargoli e mio marito allontanarsi lungo il sentiero con il cielo ancora scuro. Era come se fosse successo un giorno prima, una cosa ormai lontana. Mi sarebbe piaciuto sapere a che punto erano, se avevano mangiato, se tutto andava bene. Presi istintivamente il cellulare in mano: neanche una misera tacca di segnale!!! Ero costretta a trascorrere quei tre giorni in loro attesa. Da sola.
    
    Mi colse una strana inquietudine. Non c’erano panni da lavare, spese da fare, letti da rassettare, cene da cucinare…niente di niente. Anche i giocattoli dei bimbi erano stati riordinati. Neanche una piccola palla in giro su cui inciampare.
    
    Sarei stata sola. Io, la natura….ed un silenzio che mi stava facendo impazzire.
    
    Preparai ...
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