1. Effetti collaterali 2 – Tre giorni tutti per me


    Data: 05/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: ziadaniela, Fonte: RaccontiMilu

    ... la caffettiera. Una caffettiera intera. Tutta per me!!! Non presi neanche la briga di vestirmi. Girellavo per la casa ancora in pigiama con la mia tazza di caffè fumante. Mi accomodai in terrazza: il prato verde, gli alberi a fare da cornice, le vette dei monti e il piccolo paese in fondo alla vallata. Sospirone….(CHE PALLE!!!)…
    
    Bene. Se dovevo passare tre giorni tutti da sola almeno avrei cercato di godermeli al massimo. E per prima cosa un bel ‘restauro’ completo. Doccia, capelli, unghie …e soprattutto abbronzatura!!! Osservandomi nuda allo specchio constatai con orrore che il sole mi aveva scolpito i vestiti addosso. Abbronzatura da muratore: braccia e gambe abbronzate, spalle e corpo color latte!!!…ORRORE!!! Lo dicevo io che volevo andare al mare !!!
    
    Per fortuna, contrariamente a quanto mi aveva indicato il marito, mi ero portata dietro un bikini nella speranza che almeno una giornata in piscina ci sarebbe scappata. Lo indossai, raccolsi il mio libro ed alcune riviste e, con l’asciugamano in spalla, mi diressi nel pratone di fronte a casa pronta a rosolarmi al sole in maniera tale che al rientro avrei potuto sfoggiare almeno un minimo di abbronzatura come si deve.
    
    Ah…che meraviglia!!! Aria fresca, sole cuocente, il libro che piano piano diventa sempre più incomprensibile, la palpebra pesante, il canto degli uccelli, il vento fresco che agita le vette di alberi di cui non conosco il nome…zzzzzzzzzzzzzzzzz
    
    Non so quanto dormii. Tanto probabilmente. Si vede che ...
    ... ne avevo davvero bisogno. Sentivo la pelle bruciare, gli occhi appiccicati. Mi sembrava di essermi risvegliata davvero in paradiso. Sentivo i muscoli completamente rilassati come ormai non mi succedeva da giorni. Mi sollevai a sedere per contemplare quel territorio, quell’atmosfera silenziosa, quella aria così pulita….ed era tutto solo ed esclusivamente mio.
    
    Soltanto il suono di un campanaccio di una mucca mi interruppe da questa meditazione ed attirò lo sguardo nella sua direzione facendomi capire che tutto questo (paesaggio, alberi, silenzio…) non era soltanto mio.
    
    Seduto all’ombra di una albero se ne stava un escursionista che beatamente col suo coltello affettava qualcosa da mangiare. Sembrava anche lui assorto nella contemplazione della meraviglia che la natura ci stava offrendo. Cercai di mettere a fuoco la sua figura. Sembrava un gigante, un gigante di mezza età, capelli grigi cortissimi. Dall’abbigliamento dedussi che non poteva essere di certo italiano. Quando, dopo diversi minuti, si accorse che lo stavo guardando, con un gesto della mano mi rivolse un saluto come si usa fare tra escursionisti in montagna. Ricambiai il gesto e, nello stesso tempo, provai un po’ di disagio nel trovarmi seminuda di fronte a lui. Chissà da quanto tempo era lì e se mi aveva guardata sdraiata al sole.
    
    Ripresi la lettura del libro anche se, ogni tanto, il mio sguardo veniva catturato dai suoi movimenti. Mangiava, si rilassava osservando il paesaggio. La sua figura mi trasmetteva ...
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