1. Effetti collaterali 2 – Tre giorni tutti per me


    Data: 05/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: ziadaniela, Fonte: RaccontiMilu

    ... serenità. Sembrava davvero un uomo calmo, saggio e sereno. Dopo aver deglutito l’ennesimo boccone dette una profonda sorsata alla borraccia finendone il contenuto. I nostri sguardi si incrociarono nuovamente. L’uomo, rovesciando la borraccia, mi fece capire di essere rimasto senz’acqua e, alzandosi lentamente, si diresse a lenti passi verso di me.
    
    ‘Guten morgen…Buonciorno…potere avere uno poco di acqua?…’ – mi chiese gentilmente
    
    ‘…Salve…certamente…venga…le riempio la borraccia….capisce l’italiano?….’
    
    ‘…poco cattivo italiano….’
    
    Mi alzai e, prendendo la borraccia, mi diressi verso la casa. Sentivo i suoi passi lenti e pesanti seguirmi. Educatamente, giunto sulla soglia di casa, si fermò aspettandomi. Il comportamento educato e quel suo aspetto da grande e calmo saggio mi indussero ad invitarlo ad entrare. Mi trasmetteva fiducia, sicurezza e, diciamolo pure, dopo diverse ore di solitudine, una presenza umana mi distoglieva da quello stato di torpore. Avevo voglia di fare due chiacchiere, di avere dei rapporti umani. Non sono fatta per stare da sola!!!
    
    E così, ancor prima che il cervello elaborasse che un uomo sconosciuto si trovasse in mia compagnia in quel posto isolato, la bocca aveva già lanciato l’offerta di un caffè…
    
    ‘Gut…Danke…Grazie…bono caffè napoletana….’
    
    Il dialogo che ne seguì (se così si può definire) fu qualcosa di simile ad una scena di Totò e Peppino. Io non conoscevo una singola parola di tedesco, lui ‘cattivo italiano’ e poco francese, ...
    ... io blateravo qualcosa in inglese gesticolando e pretendevo pure di spiegargli i segreti per preparare un buon caffè, spiegandogli le differenze fra le varie preparazioni. Al di là della scena pietosamente comica, risultava comunque che entrambi avevamo una gran voglia di comunicare.
    
    Lo invitai a sedersi al tavolo di cucina. Ormai l’imbarazzo di essere in bikini di fronte a quel gigante teutonico era sparita. Aspettavamo soltanto che il caffè salisse. E dopo l’aroma che pervase completamente la stanza, piano piano, nel silenzio, il lento gorgogliare…
    
    E quando, proprio nel momento decisivo in cui sarei dovuta alzarmi per spegnere il fuoco….
    
    TAC !!!
    
    Apro una parentesi ad uso e consumo soprattutto dei giovani lettori.
    
    Scusatemi questo chiarimento ma credo sia dovuto. Se ho scelto il nick Zia Daniela un motivo ci sarà….no? Pensavate che il titolo del capitolo ‘Il colpo della Strega’ fosse riferito a qualche incantesimo che la vostra cara zietta ha utilizzato per conquistare il crucco? No…purtroppo no. Non è andata proprio così. Per ‘colpo della strega’, ahimè, intendevo proprio attacco istantaneo e violento di lombo-sciatalgia fulminante. Ora, chi non ha mai provato cos’è, difficilmente può capirne l’effetto inabilitante che ha sul tutto il corpo: le forze ti vengono meno, le gambe cedono e qualsiasi attività, anche il semplice parlare, diventa impresa ardua. Capita alle zie…purtroppo!!!
    
    Insomma, sarà stata la stanchezza, lo sbalzo di temperatura…l’età (sigh ...
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