1. EST-CE QUE TU M’AIMES?


    Data: 12/06/2021, Categorie: Etero Autore: cucciolo56, Fonte: RaccontiMilu

    ... con lei verso l’aeroporto un incubo di dolore silenzioso.
    
    – A casa c’è qualcuno che mi aspetta ‘ mi disse abbassando lo sguardo proprio davanti al varco del controllo passaporti, dopo il check in.
    
    Per un momento mi mancò letteralmente l’aria, non riuscivo a respirare.
    
    Sapevo che l’avrei perduta comunque. Ma così era diverso, faceva più male. Così era per sempre. Non c’era nemmeno più la speranza, l’illusione.
    
    – Sì ‘ riuscii a dire, o meglio a sussurrare, dopo avere recuperato il fiato.
    
    – Te l’ho detto, non sopporto gli addii, e questo è diventato tristissimo ‘ disse Nathalie togliendosi gli occhiali da sole e guardandomi negli occhi. Le lacrime iniziarono a solcarle le guance.
    
    Restammo l’uno di fronte all’altro, mi accorsi di non riuscire nemmeno più a sentire i rumori dell’aerostazione intorno a noi.
    
    Improvvisamente Nathalie lasciò cadere tutto ciò che aveva in mano: borsa, occhiali, carta d’imbarco. Mi afferrò per la camicia e mi tirò a sé.
    
    – Est-ce que tu m’aimes? ‘ gridò così forte da attirare su di noi l’attenzione di un centinaio di persone ‘ EST-CE ...
    ... QUE TU M’AIMES? ‘ ripeté rabbiosa.
    
    Rimasi interdetto finché lei non me lo ridisse in inglese:
    
    – Mi ami Roberto? Mi ami? Dimmelo!
    
    – Ti amo ‘ le dissi in italiano ‘ I love you.
    
    Le dissi che l’amavo da quel giorno ad Hammamet, quando ero andata a prenderla in albergo per andare al mare e lei si era fatta trovare con lo zaino pronto per trasferirsi da me.
    
    Avrei voluto dirle che l’amavo dal momento esatto in cui si era chinata sul finestrino e aveva appoggiato il gomito dicendo ‘hello!’ ma non trovai le parole. Riuscii solo a dirle che in quel momento avevo avvertito il cuore battere in modo diverso.
    
    Ci baciammo in modo disperato per l’ultima volta, mentre un signore alle sue spalle attendeva con imbarazzo per restituirle le cose che erano cadute in terra.
    
    Lei le afferrò e mi lanciò l’ultimo sguardo pieno di amore, dolore, rabbia, infelicità.
    
    Senza una parola si avviò al controllo passaporti.
    
    Finché potei seguirla con lo sguardo la sua fu l’unica figura che riuscii a mettere a fuoco, mentre tutto il resto mi girava intorno.
    
    FINE
    
    browserfast@libero.it 
«12...33343536»