1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 08/05/2021, Categorie: Erotici Racconti Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... qui’. Poi mi si avvicina, una carezza sulla guancia. Lo so Federico che lei ti piace molto e ti assicuro che presto sarà tua per sempre. Lei resterà sempre con noi. Te lo prometto. Fidati di me tesoro’. Mi sorride benevola. ‘Adesso però caro devi lasciarci sole. Tu resti qua in cucina da bravo. Intesi? Ti guardi la televisione. finché non torno io hai capito?’
    
    ‘io’.sssi si’
    
    ‘Bravo caro e non ci venire a disturbare hai capito?’ La sua voce &egrave gentile ma decisa. Non &egrave un invito il suo. &egrave un ordine preciso.
    
    Vedo la porta che si apre. &egrave la vecchia strega che &egrave tornata. Ed &egrave sola. Lo scemo non c’&egrave. Io sono stremata. La vecchia si avvicina a me. Sorride. Ma &egrave un sorriso perfido, pieno di malignità. Con la mano mi accarezza la pancia nuda e concava. &egrave un tocco gelido. Non mi piace, non mi piace per niente. Risale con la mano, dalla mia figa lungo tutto il mio ventre, linea retta fino allo sterno, segue il profilo delle mie costole, mi accarezza i seni, i capezzoli
    
    ‘Che cazzo stai facendo vecchia pazza’cosa hai in mente’
    
    ‘Vedi cara, io voglio che lui sia felice. Sai, hai visto, tu gli piaci così tanto. Gli sei piaciuta da subito sai? Fin dal primo giorno che ti ha vista. &egrave da quando ci hai fermati a quel posto di blocco che non smette più di pensare a te. E tu adesso, che sei stata tanto gentile da venire qui a trovarci, vuol dire che anche tu non potevi di fare a meno di pensare a lui. Bene, compito di una ...
    ... matrigna &egrave la felicità del proprio figlioccio. Resterete insieme per sempre sai. Vedrai, lui sarò molto felice che tu diventerai sua per sempre’beh, magari non per sempre. Magari per un paio di anni prima che i tessuti inizino a decadere. Il tempo sai mia cara’passa per tutti’.
    
    Sorride la vecchia. Si sposta, la vedo trafficare con degli oggetti che prende da uno degli scaffali. Pinze, strane pinze, divaricatori, ago e filo da sutura, boccette contenti strani liquidi giallognoli e garze, molte garze.’Ma di cosa stai parlando. Che cazzo’hai’in mente’vecchia. se questo &egrave uno scherzo’che cazzo vai farneticando’io e lui insieme per sempre. Tu sei matta. Completamente pazza. Anzi no malata. Tu hai il cervello bacato” Torna verso di me. In mano ha quello che assomiglia a un grosso bisturi in acciaio. Non mi piace’che cazzo ha in mente questa pazza”hei’nonna’che vuoi fare con quello” Lei mi guarda dritta negli occhi.
    
    ‘Prima mi hai chiesto che lavoro faceva il mio povero marito. Te lo dirò. Faceva l’imbalsamatore. E questo era il suo laboratorio. Certo, leggermente modificato. Sai, ho aggiunto io stessa il meccanismo elettrico per la trazuone. Un mio piccolo’diciamo hobby. Comunque, io l’ho aiutato per anni nel suo lavoro sai. Mi ha insegnato bene il mio povero Gustavo. Abbiamo imbalsamato di tutto. anche un orso una volta sai?’
    
    Ride mentre racconta adesso. Sembra quasi divertita
    
    ‘Davvero di tutto. Ma, ti giuro, &egrave la prima volta che mi capita di imbalsamare ...