1. Ricatto


    Data: 04/05/2021, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Incesti Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... La scelta sarà esclusivamente vostra e sarà sicuramente volontaria. Ora io metterò nella mano di ciascuna di voi un piccolo apparecchio dotato di pulsante. Quando avrete deciso che vi sentite di proseguire la vostra vita come schiave, non dovrete fare altro che premerlo: io verrò a recuperarvi e la vostra nuova vita avrà inizio.
    
    “Visto che nessuno fa niente per niente, vi comunico subito che la ricompensa sarebbe di quelle difficili da rifiutare”
    
    Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, poi fu Sara a parlare: “In pratica, dovremmo diventare delle puttane?”.
    
    Daddy sorride e scosse la testa.
    
    “Diventerete belle persone che si fanno pagare per fare quello che gli piace. Non credo esista una fortuna più grande”
    
    “E se in non volessimo accettare?”, chiesi io.
    
    Daddy alzò le spalle.
    
    “Non dovrete fare nulla: tre un’ora verranno a prendervi le persone a cui voi avete arrecato danno. Il tuo ragazzo, Claudia, e il datore di lavoro di Sara, che il caso vuole essere anche il tuo. Ovviamente, nessuno meglio di voi è in grado di valutare le conseguenze che questo comporterà”.
    
    Nessuno parlò.
    
    “Non vi voglio mettere fretta, ragazze, ma il tempo non è una variabile da poco in questo momento. Sara ha un peso di un chilo appeso alle labbra. In questo momento magari è ancora sopportabile, ma lo diventerà sempre di meno mano a mano che passerà il tempo. Le tue labbra si stanno già allungando, pensaci”.
    
    Si voltò verso di me e indicò tra le mie gambe.
    
    “Tu, ...
    ... invece, Claudia, sei in piedi su due blocchi di ghiaccio. Qui fa abbastanza caldo e tra non molto questi blocchi cominceranno a sciogliersi. Sciogliendosi, tu ti abbasserai sempre di più, e il palo che si trova tra le gambe ti penetrerà, fino a impalarti. Il tuo ragazzo ti troverà così, se non deciderai di interrompere prima”.
    
    Prese dalla tasca due oggetti grandi come una scatola di cerini e ce li mise in mano.
    
    Io con le mani dietro alla schiena potevo solo intuire la forma dell’oggetto, ma con il pollice distinsi chiaramente un piccolo pulsante al centro.
    
    Due uomini si accostarono a me e a Sara e ci imbavagliarono .
    
    “E’ tempo per i saluti – disse Daddy – Solo tra poco potrò capire se si tratta di un addio o di un arrivederci. Pensateci, ragazze, e pensate che la vita è troppo breve per sprecarla facendo cose che non ci piacciono”.
    
    Uscì dalla porta e ci lasciò sole.
    
    Guardai Sara, cercando di capire cosa stesse pensando.
    
    Io stessa non ero in grado di prendere una decisione.
    
    Passai il pollice sul pulsante.
    
    L’avessi premuto, quella sarebbe diventata la mia vita.
    
    Non potevo negare che una parte di me ne fosse attirata.
    
    Sara, davanti a me, emise un mugolio.
    
    Le sue labbra erano visibilmente stirate verso il pavimento, doveva farle male.
    
    Anche io mi resi conto che stavo cominciando a sentire la pressione del palo sul mio sesso.
    
    Guardai in basso e vidi una pozza d’acqua, segno che i due blocchi di ghiaccio sotto ai miei piedi si stavano ...