1. Naike: conclusione


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... accorgendomi che al suo fianco c’era il vecchio con il cazzo in mano che pretese lo stesso trattamento. Nonostante l’età, che poteva essere vicina ai settanta, quando ebbi finito anche lui aveva una imponente erezione e tutti e due iniziarono a sbattermi sulla faccia i loro sessi con dei colpi forti e decisi che mi costrinsero nuovamente a chiudere gli occhi.
    
    Da qui in poi ho solo dei vaghi ricordi, e quello che so lo ho visto nelle foto perché non ho proprio memoria di cosa ho fatto e di cosa mi hanno fatto. Non so come dirti, è tutto molto sbiadito, sfumato, come avvolto da una fitta nebbia dove non sai cosa c’è più in la. Lo intravvedi ma non sei sicuro che ci sia. Comunque dalla sala mi dissero di seguirli e tutti e quattro ci spostammo in una camera al primo piano dove al centro c’era un incredibile letto rotondo. Di questo mi ricordo perché aveva un materasso ad acqua e ho ancora dentro quella strana sensazione dove, mentre loro mi scopavano, si muoveva tutto, sia sopra che sotto. Al massimo posso dirti quello che c’è negli scatti che Manuel ha fatto perché per me tutto finisce poco dopo l’ingresso in quella stanza, quando mi fecero piegare su una cassettiera e, sputandomi sul buchino mi sodomizzarono. Non ricordo altro.
    
    Però dopo parecchi mesi, quando mi era passato proprio tutto, decisi di scoprire cosa si nascondeva dietro quel buio e andai a rivedere le immagini scattate e i video fatti e fu abbastanza facile ricostruire tutto nell’esatta sequenza perché ...
    ... tutto era numerato e con l’ora ben impressa su ogni file.
    
    “Ma come hai fatto a rivederti? Cosa hai provato?”
    
    Si, non è stato facile e ho preso e messo via quelle foto tante volte prima di voler sapere tutto ma ho pensato che dovevo farlo, per me, per provare a capire… per imparare a difendermi. E credo di esserci riuscito perché ora riesco a parlarne anche se ricordare mi fa ancora male ma, come dici tu, tirare fuori tutta questa merda sicuramente mi aiuta a star meglio, anche se va già bene.
    
    Vuoi che vada avanti?
    
    “Solo se non è qualcosa di intimo che non vuoi dirmi. Solo se te la senti e se credi che ti possa servire, altrimenti basta. Mi hai già fatto star male abbastanza...”
    
    Naike lo guardò con un’espressione dolce e quasi scherzando replicò: sei stato male? Pensa quanto ci sono stato io durante e… dopo.
    
    “Si, ci sto pensando da quando hai iniziato ma non credo di avvicinarmi minimamente ad immaginarlo…”
    
    Camminarono con lo stesso passo, uno di fianco all’altro, per qualche decina di metri in silenzio e senza guardarsi quindi Naike ricominciò: si alternarono dentro di me, sempre in in quella posizione più volte mentre Manuel continuò a documentare tutto, fin nei minimi dettagli. Ho ancora nelle orecchie quei maledetti clic del telefonino che si ripetevano incessantemente e, come per magia da quel momento tutto svanì nel nulla fin quando non mi resi conto di essere strattonato e trascinato quasi di peso per un braccio: “stai attento! Vuoi cadere dalle ...
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