1. Naike: conclusione


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... scale?”
    
    Mi stavano portando giù. Ero stanco, quasi stordito, su di me c’era un deciso ed acre odore di sperma. Lo avevo addosso, in faccia e in bocca. Non il sapore di Manuel, un altro. Molto più forte. Indossavo delle calze autoreggenti a rete nere e una sciarpina quasi trasparente intorno al collo. La mano che mi tirava mi condusse attraverso un garage e poi fuori nel cortile dove i sassi sotto i piedi mi diedero fastidio.
    
    “Mettiti giù.”
    
    Mi sedetti sulla ghiaia quando un altro ordine perentorio mi disse: “apri la bocca e resta fermo e non muoverti. Manuel cosa credi di fare? Di guardare e basta? Adesso vieni anche tu qui a finire il servizio, muoviti!”
    
    Lo vidi mettersi a fianco con gli altri due davanti a me e non riuscivo proprio a capire che cosa volessero fare quando un getto dorato mi colpì in faccia facendomi istintivamente spostare e riprendere immediatamente dal torpore in cui mi trovavo.
    
    “Stai ferma troia! Ferma! Ti ho detto di stare ferma!” urlò.
    
    Rimasi immobile con gli occhi chiusi e lo zampillo mi ritornò sul viso e poi si spostò dentro la bocca per poi scendere sul petto prima di esaurirsi. Ne seguì un secondo che mi raggiunse tra i capelli prima di arrivare in bocca e durò molto di più. Il terzo mi prese di lato e fu molto forte e infine ce ne fu ancora uno ma assai breve. Quando smisero risero tutti. Ridevano di me ed io, accucciato e con capelli, faccia e corpo grondanti di urina mi sentii umiliato, offeso, deriso, trattato come un ...
    ... oggetto ma al tempo stesso ero furioso, incazzato e avrei voluto picchiarli tutti. Ma non feci nulla.
    
    “Che bestie! Ma come hanno potuto! Questi non sono uomini sono solo merde! E Manuel non ha detto nulla, anzi ha partecipato anche lui...”
    
    “Si, ma in quel momento ho pensato che era stato costretto a farlo, come me. Comunque si, li ho pensati come delle merde per quello che mi avevano fatto.
    
    Quasi istintivamente Nicola lo abbracciò e lo strinse contro di sé in un gesto d’affetto che Naike apprezzò tantissimo e ricambiò cingendogli il collo con le braccia e appoggiando la testa sul suo petto. Rimasero fermi così, senza dire niente mentre una fresca brezza di mare li avvolse con i mille odori della salsedine.
    
    Quando si staccarono l’uomo gli propose di sedersi sugli scogli: “ci sediamo un momento? Quello che mi hai detto mi ha fatto ancora male. E ti ripeto che, pur sforzandomi, neanche posso immaginare quanto possa averne fatto a te. Sono esperienze che non puoi capire se non ci sei passato, almeno per un poco. E a me non è mai successo nulla di quanto mi stai dicendo”
    
    Il ragazzo gli sorrise e si sedette per primo: “però adesso ci sarà un colpo di scena. Lo vuoi sentire?
    
    “Si, racconta ancora. Starei giorni ad ascoltarti...”
    
    Quando loro rientrarono in casa io rimasi fermo in quella pozza ancora per alcuni minuti poi andai verso la porta.
    
    “Dove vuoi andare? Stai fermo li fin che non smetti gocciolare. Cosa vuoi portarci la piscia in casa?” Mi chiusero fuori e ...
«12...567...12»