1. Naike: conclusione


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... giorno facevo diciotto anni e credevo che lui non lo sapesse o che non se lo ricordasse. Volevo fargli una sorpresa perché finalmente avremmo potuto andare insieme da qualche parte come una sauna o un club privè. Posti di cui mi aveva tanto parlato ma non aveva mai potuto portarmi e che sapevo piacergli tanto. Magari avremmo pure potuto passare due giorni in qualche albergo per stare assieme tutto il tempo...
    
    La giornata cominciò come tutte le altre, auguri dei miei e poi a scuola. All’uscita guardai il telefonino, sperando di trovare un messaggio di Manuel ed infatti arrivò proprio in quell’istante: “13.15 via Palladio edicola.” Mi precipitai, salutando gli amici in fretta e, come svoltai l’angolo, lo vidi in macchina. Entrai e lui mi diede un bacino e mi fece gli auguri regalandomi un orologio che sapeva piacermi tanto. Ero felice perché se ne era ricordato. Sprizzavo gioia ma realizzai subito che c’era qualcosa che non andava. Era insolitamente serio e silenzioso.
    
    Tutto bene?
    
    “In un giorno come questo vorrei dirti di si ma non ci riesco.”
    
    Pensai a qualcosa tra di noi: ho fatto qualcosa?
    
    “No, no, tu sei meraviglioso. Non centri nulla, sono io che mi sono messo nei casini.”
    
    Restai senza fiato e attento ad ascoltare il resto ma dovetti chiederlo perché non andò oltre quella frase.
    
    “Non te lo ho mai detto ma mi piace giocare e ultimamente ho perso tanto e ho un debito con gente che è meglio non frequentare. Vogliono i soldi, o almeno una parte, ma gli ho ...
    ... già dato tutto quello che potevo e adesso mi dicono di vendere la casa o di darla a loro. Ho ancora delle azioni ma ci vuole qualche giorno per venderle. Sono disperato, non so cosa fare. Cosa dirò a mia moglie?”
    
    Restai senza parole, la cosa era più grande di me.
    
    “Devo andare da uno di loro proprio adesso, ti va di accompagnarmi?”
    
    Gli dissi di si e arrivammo davanti ad una bella villa in periferia. Ci accolse un uomo sulla quarantina: “sei venuto con tuo figlio per impietosirci?”
    
    “No, non è mio figlio. E’… un suo amico che sono andato a prendere a scuola.”
    
    “E perché è qui? Va beh! Questi sono cazzi tuoi. Hai portato i soldi?”
    
    “Si, hai portato i soldi!” gli fece eco un altro uomo anziano che era entrato nella stanza.
    
    “No. Per oggi non riesco ma se mi dai qualche giorno ti porto un’altra parte.”
    
    “Altri giorni? E cosa ci guadagno?”
    
    Manuel non seppe rispondere. L’uomo spavaldo, sicuro di sé e sempre pronto che conoscevo e che amavo sembrava sparito. Mentre pensavo questo notai gli occhi del vecchio che mi squadravano e ne ebbi quasi paura.
    
    “Potresti farci divertire un po’ con lui” disse indicandomi. “Se te lo sei portato dietro vuol dire che te lo scopi. Giusto?”
    
    Prima diventai bianco, poi rosso.
    
    “No, lui non centra. E’ qui per caso.”
    
    “Si, ma te lo scopi?”
    
    Non rispose.
    
    “E che cazzo! Mica siamo qui a fare la morale! Ragazzo! Ti scopa?”
    
    Incrociai lo sguardo con il vecchio e feci di si con la testa.
    
    “E ci voleva tanto? Un’oretta con ...
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