1. L’uomo di casa


    Data: 15/04/2021, Categorie: Incesti Sesso di Gruppo Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... ”’.
    
    ‘Ma quale dolcezza! Io mi sento addosso una febbre ed ho bisogno di scaricare tutta la mia energia. Ho bisogno di possederti, di fotterti fino a farti male, di soddisfare le mie voglie represse. Finalmente ho la mia donna e voglio essere il suo padrone’.
    
    Diceva queste cose con un misto di ironia e di arroganza, un pò scherzava, un po’ diceva sul serio.
    
    rancesco era un ragazzo particolare. Alquanto taciturno, apparentemente un po’ complessato, attaccato al senso comune tradizionale, maschilista e familista. Alla madre era attaccatissimo, gelosissimo di lei. Aveva anche litigato con qualche amico che si era lasciato andare a qualche apprezzamento un pò spinto sul bel groppone di lei. Ma ora la guardava con altri occhi. Era la sua donna e sentiva di poter vantare su di lei i diritti dello stallone sulla cavalla.
    
    Perciò cominciò ad assumere toni più perentori, a darle ordini.
    
    ‘Su, girati a pancia in giù, che voglio metterti il mio bestione in mezzo alle chiappe’.
    
    A Giovanna quel tono da maschio piaceva assai. L’avrebbe voluto anche da suo marito che invece era un tipo mite e accomodante ed era piuttosto dominato da lei.
    
    ‘Ti piace il mio culo, eh? ‘. Quasi quasi vorresti ‘..?’
    
    ‘Certo, voglio possederti da dietro, farti mia per sempre!’
    
    ‘Guarda che il culo non gliel’ho dato nemmeno a tuo padre”
    
    ‘Meglio così, sarà molto più bello sverginarti!’
    
    ‘Uuhhmmm ‘. Mi piace la tua aggressività ‘. Ma, ti prego, fai piano ‘.. mettimi un po’ di crema ‘. ...
    ... ‘
    
    Francesco sorrise, andò in bagno, prese un gel che usava come dopobarba e tornò a letto. Trovò sua madre già a pecora, spalmò l’unguento all’imbocco del canale, ne spinse un pò con un dito, poi posò sull’ano il suo glande ormai violaceo per l’eccitazione e cominciò a premere. Giovanna era effettivamente vergine e, per agevolare l’introduzione di quel cazzo nerboruto, cercò di allargarsi al massimo le natiche con le mani.
    
    Francesco avanzava dentro il suo culo millimetro dopo millimetro, ma, ad un certo punto, ebbe la necessità di forzare l’attrito delle pareti dello sfintere e, con un colpo secco, la infilzò facendolo entrare quasi tutto. Giovanna si sentì di colpo trafitta da una spada ed emise un urlo di dolore, trattenendone l’eco sul cuscino, ma si preoccupò subito di rassicurare il figlio:
    
    ‘No, no, non uscire ‘. Mi sta già passando ‘..Dài, dài, continua’ è belloooo ‘. stupendooooo!!!’
    
    Ora si sentiva veramente di proprietà del figlio, che la cavalcava con impeto dando voce al godimento più sfrenato.
    
    (continua)
    
    —
    
    roki_rae@hotmail.it 2.
    
    Tre giorni erano passati, ma sembravano tre anni. Ormai Francesco e la madre Giovanna avevano imboccato la strada della vita nuova. La notte era passata tra assalti furiosi e godimenti lussuriosi. Lui aveva sborrato quattro volte: nella fica, in faccia, in culo e, di nuovo, nella fica della madre. Lei era venuta tre volte e, per sbloccarsi da una inerzia uterina prolungata, aveva chiesto a Francesco di tirargliela con la ...
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