1. L’uomo di casa


    Data: 15/04/2021, Categorie: Incesti Sesso di Gruppo Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    1.
    
    Certe volte la vita ti cambia all’improvviso. E Francesco a 27 anni non aveva ancora vissuto esperienze tanto traumatiche. Ma perdere all’improvviso tuo padre, stroncato da una crisi cardiaca, ti fa smarrire d’un tratto la bussola, le coordinate.
    
    Per la verità e per fortuna, il vuoto che si era aperto nella testa era per l’occorrenza riempito dalla necessità di tener d’occhio sua madre Giovanna, che sembrava aver subito più di lui un colpo mortale. Si era chiusa in un silenzio impenetrabile, con gli occhi sbarrati, insensibile alle premure dei parenti, assorbita in pensieri imperscrutabili.
    
    Non parlava, non piangeva, non mangiava, non dormiva da tre giorni. Si muoveva come un automa, o come una sonnambula, rifiutandosi di tornare alla realtà cruda dei fatti. Da tre giorni la sua vita era stata amputata e non si dava ragione che, senza preavviso e senza lasciare messaggi, il suo Carlo se n’era andato all’aldilà. Persino il gran trambusto dei funerali le era passato sopra senza lasciare tracce. Sembrava aver perso ogni capacità di reagire verso l’esterno.
    
    Francesco non aveva potuto abbandonarsi a nessun cordoglio proprio perché lo stato della madre gli destava grande preoccupazione. Non si staccava da lei, la circondava di affetto in ogni maniera ma con grande delicatezza, senza forzare la sua fragilità nervosa. Ma, dopo tre giorni passati come in apnea, era tempo di ridestarsi, di cominciare a tornare alla vita normale, ai battiti della giornata comune, alle ...
    ... incombenze piccole e grandi di una vita familiare da riavviare.
    
    Doveva scuotere la madre, accompagnarla a recuperare i ritmi e i pensieri della vita quotidiana: rientrare al lavoro, fare la spesa, tornare a respirare. Per farla uscire da quella spirale dell’assenza pensò di provocarle una preoccupazione improvvisa e finse di sentirsi male, finse che gli era scoppiato un gran mal di testa e le disse che aveva bisogno di mettersi a letto.
    
    Vide giusto, perché in Giovanna si ridestò immediatamente il cuore di mamma e, come d’incanto, la nube nella quale era avvolta si dissolse: Francesco, il suo figlio adorato, stava male ed aveva bisogno di lei. Gli disse spaventata:
    
    ‘Oh, tesoro mio, come ho potuto trascurarti tanto in questi giorni! Dài, non preoccuparti, c’è qui la tua mamma. Dài, mettiti a letto, mettiti nel mio letto, al posto del tuo caro papà, e vedrai che ti sentirai meglio’.
    
    Prese il figlio sorreggendolo dalle braccia e lo adagiò sul lettone. Cominciò a slacciargli le scarpe, a sfilargli la camicia, i pantaloni e le calze; lo sistemò nel letto e gli rimboccò le lenzuola. Poi girò dall’alto lato e, togliendosi in fretta i vestiti di dosso, si accovacciò vicino al figlio. Gli teneva la mano sulla fronte e gli dava bacetti sulla testa, sussurrandogli parole piene di calore materno. Come quando, da bambino, lo confortava nei periodi di malattia.
    
    Francesco fingeva ed emetteva qualche rantolo, ma col passare dei minuti non poteva fare a meno di sentire il corpo ...
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