1. Incesto 2 – La finestra


    Data: 26/03/2021, Categorie: Incesti Autore: ruben, Fonte: RaccontiMilu

    ... mamma…..
    
    – Dai Carlo, non essere imbarazzato, &egrave una cosa naturale, non devi vergognarti di parlarne con la tua mamma….e…. dimmi ……mmm….’ gli sussurrò Anna in un orecchio ‘ ti fa venire il pisellino duro duro?
    
    Lo disse ridendo e poi per scherzo glielo strinse tra il pollice e l’indice sopra la patta. Poi lo abbracciò baciandolo sul collo.
    
    – Mamma, non scherzare.
    
    – Perché no? Non devi vergognarti di certe cose con la tua mamma. Sei un ragazzo sano, bello; &egrave naturale che desideri’capito?’ma lei &egrave una troia, lo fa apposta.
    
    La mattina dopo si salutarono sulla porta. Lei lo baciò sul collo, con le labbra umide ed il ragazzo le mise le mani sotto le ascelle. Sentirsi toccare sotto le ascelle le diede un scossa di libidine. Carlo indugiò con le dita, gli piaceva il calore del corpo, gli piaceva toccare i peletti sotto le ascelle della madre.
    
    Quel pomeriggio Anna osservò la finestra della dirimpettaia e vide che stava con suo figlio ma, ad un certo punto vide che lei lo baciava…..oddio!…nella bocca!!
    
    ‘Perché no?’ pensò ‘ Lei &egrave più disinvolta di me e si gode il suo ragazzo giovane e forte. ah’quanti scupoli stupidi….incesto…! Ma perché devono goderdeselo le altre, magari una stupida ragazzina che lo lascia deluso, ed io no? E’ mio, mi farebbe felice ed anche lui lo sarebbe. Che c’&egrave di male a farsi il proprio figlio se anche lui si sente attirato, se anche lui lo desidera? Perché negargli il mio corpo? Perché non dargli ciò che ...
    ... &egrave più naturale, l’amore di sua madre, tutto l’amore e il piacere che una madre può dare?’
    
    Quandi Carlo usci lei rimase poggiata contro il muro: cercava il suo clito sopra il vestito, era eccitata- Capiva dve voleva andare il suo desiderio, provava a resistere ma il desiderio era sempre più forte.
    
    Quella sera Carlo tornò alle 19. Lei si vestì per la cena, mise una gonna larga ed una maglietta…ma poi….si tolse il reggiseno.
    
    A tavola Carlo passò dietro di lei per sedersi e lei spinse il corpo in avanti….in modo che il peso dei seni nudi scostasse la maglietta e lui potesse vederli dalla scollatura. Si accorse che Carlo aveva indugiato a passarle dietro.
    
    Si tirò la veste fino sulle cosce, all’altezza delle mutandine e durante la cena fece cadere il cavatappi; lo fece apposta, stava giocando con il suo desiderio. Carlo si abbassò a raccoglierlo e vide le sue cosce e lei…sapendo che il ragazzo la stava guardando, allargò le ginocchia e si spinse col corpo fino al bordo della sedia.
    
    Quella sera passò a salutare Carlo che era già a letto. Aveva indosso una camicina di stoffa finissima e sotto…niente. Si sedette sul letto e prese il ragazzo poggiandogli la testa sul braccio…fece il modo che sentisse il suo capezzolo. Lei aveva capezzoli grossi: da ragazza aveva imparato a stimolarli e a forza di tirarli e torcerli le si erano allungati ed ingrossati. Carlo spostò leggermente la testa e sentì il capezzolo all’angolo delle sue labbra.
    
    – Farai sogni cattivi stanotte? ...
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