1. Schiava, succube o che altro? Scrivo per capire me stessa, aiutatemi se potete.


    Data: 22/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    ... scudiscio una volta sola. Sono la sua schiava, ma in questi giorni è nella fase di ‘succube’. Quando mi abbandono a qualche lacrima, sempre senza farmi vedere, mi consolo pensando a Jolie, a tutte le Jolie del mondo, alle brutalità che subiscono dai loro Padroni cazzuti. Sono fortunata penso e me ne consolo. Che la Padrona di tanto in tanto si prenda qualche svago è naturale, è un suo diritto mentre io non ho il diritto di sindacarne le azioni, mai, in niente. Piango di nuovo. Non lo accetterò mai. Almeno non lo accetterò senza torcermi di gelosia. Senza stramaledire quelle dannate, senza odiarle. Alternative?
    
    Nessuna, posso dirle che non la amo più, minacciare di andarmene…e se poi mi dice di andarmene pure, cosa faccio?
    
    Non posso vivere senza di Lei, lontana da Lei. Amo sentire la sua mano che mi sospinge o mi frena nel percorso di questa vita che ho intrapreso liberamente, di mia volontà. Sempre presente, assidua, talvolta apprensiva persino. Una Padrona che amo, una guida che apprezzo. Una guida che in parte mi è venuta meno con la morte di mamma e peggio con la morte della nonna. Mamma non mi picchiava quasi mai, qualche scapaccione al massimo. Troppo grande per gli sculaccioni, la nonna mi fulminava con le sue occhiatacce ferendomi con parole taglienti; raramente arrivava ad uno schiaffo. Aveva le mani ossute e dure. Lei è la mia padrona ed usa i mezzi correttivi adatti, consueti nella nostra situazione di Padrona e schiava. Con prudenza, senza esagerare, ...
    ... moderandosi molto e questo me la fa amare ancora di più. Un filo d’ aria fresca giunge dal mare e muove le tende. Nel sonno cerca il tepore del mio corpo in un gesto involontario che indica la raggiunta comunione, la consuetudine…resto immobile temendo di disturbare il suo sonno, felice di esserle utile anche solo in questa piccola cosa. Più tardi, già sta facendo chiaro mi sveglia, senza una parola, guidata dalla sua mano imperiosa mi metto in posizione.
    
    E’ di nuovo la Padrona, dolce, esigente. Forse la preferisco così. So cosa fare. La bocca, il viso ed ancora la bocca, poi giù, i seni turgidi di desiderio che ben conosco e so soddisfare. L’ incavo delle cosce dopo aver giocato con l’ ombelico sensibile.
    
    Il traguardo finale: lentamente si bagna, geme piano carezzandomi il capo. Così cagnolina, così, siii.
    
    E’ troppo buio per vedere, per poter ammirare la meravigliosa conchiglia, ma la conosco a memoria e lambendola godo del suo sapore, del suo profumo. Il cazzetino si è già svegliato e pretende le mie attenzioni. Lo lambisco con tenerezza, poi la lingua puntuta riesce persino a penetrarla un poco. Ci tento almeno. A lei piace…
    
    Aspetta cagnolina, vieni… Non ci speravo più. Sono sopra di, la testa tra le sue gambe e la sua bocca sulla mia cosina intatta e destinata a rimanere intatta. Dopo pochi attimi meravigliosi fatico a proseguire scossa dai crescenti fremiti del piacere imminente, non devo, non devo assolutamente, è lei che deve godere, è lei…è Lei che gode con gemito ...