1. Gioco di Vita


    Data: 23/02/2021, Categorie: Etero Autore: Pericolo, Fonte: RaccontiMilu

    ... trionfo del gioco, alla danza esasperata dei ragni nel pozzo. Sotto al palazzo di casa sua le dissi che non tutto era perso, che da noi due dipendeva tentare un incontro legittimo; adesso lei conosceva le regole del gioco, forse ci sarebbero servite se solo non avremmo fatto altro che cercarci. Mi disse che poteva chiedere quindici giorni di licenza, viaggiare portandosi un libro perché il tempo fosse meno umido e ostile nel mondo di sotto, passare da una coincidenza all’altra, aspettarmi leggendo, guardando le pubblicità. Non volevamo penare all’improbabile, al fatto che forse ci saremmo incontrati in un treno e che non sarebbe bastato, che questa volta non si poteva scappare a quello che era già stabilito; le dissi di non pensare, di lasciar correre la metro, di non piangere mai durante queste due settimane in cui l’avrei cercata; senza parole capimmo che se il termine di giorni si chiudeva senza che ci fossimo rivisti o che ci vedessimo fino a quando due sottopassaggi differenti facevano il resto, non avrebbe più avuto senso ritornare al café, al palazzo di casa sua. Ai piedi di quella scala di quartiere che una luce arancione tendeva dolcemente verso l’alto, verso l’immagine di Marie-Claude nel suo appartamento, tra i suoi mobili, nuda e addormentata, le baciai i capelli, le accarezzai le mani, lei non cercò la mia bocca, si allontanò e la vidi di spalle, salendo un’altra delle tante scale che se la portavano senza che potessi seguirla; ritornai a casa a piedi, senza ...
    ... ragni, vuoto e pulito per la nuova attesa; adesso non potevamo fare niente, il gioco cominciava come tante altre volte ma soltanto con Marie-Claude, il lunedì scendendo alla stazione di Couronnes di mattina, uscendo a Max Doromoy in piena notte, il martedì che entro a Cromée, il mercoledì a Philippe Auguste, la regola precisa del gioco, quindici stazioni tra cui quattro avevano coincidenze, e allora nella prima delle quattro sapendo che mi sarebbe toccato seguire per la linea S&egravevres-Montreuil come nella seconda avrei preso la corrispondenza Clichy- Potre Dauphine, ogni itinerario scelto senza una ragione particolare perché non potevano esserci ragioni, Marie-Claude sarebbe salita probabilmente vicino casa sua, a Denfert-Rochereau o a Corvisart, stava cambiando a Pasteur per continuare verso Falgui&egravere, l’albero mondrianesco con tutti i suoi rami secchi, l’azzardo delle tentazioni rosse, azzurri, bianche, punteggiate; il giovedì, il venerdì, il sabato. Da qualsiasi binario vedere i treni che entravano, i sette o otto vagoni, lasciandomi guardare mentre passavano sempre più lenti, correre verso la fine e salire in un vagone senza Marie-Claude, lasciar passare un treno o due, salire nel terzo, continuare fino al capolinea, ritornare in una stazione da dove potevo passare ad un’altra linea, decidere che avrei preso soltanto il quarto treno, abbandonare la ricerca e salire a fare un boccone, ritornare quasi subito con una sigaretta amara e sedermi su una panchina fino al ...
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