1. Granite, bibite e long cock


    Data: 17/01/2021, Categorie: Etero Autore: Crooky, Fonte: RaccontiMilu

    ... indietro, ma lui, crudele, glielo impedì tenendola ferma per la nuca e obbligandola ad ingoiare il suo seme; quindi Nando mollò la presa e Daniela poté respirare. Adesso, il ragazzino, le stava sfregando il cazzo unto di sperma sulla faccia e Daniela, senza indugio, si direbbe quasi con riconoscenza, prese a nettarlo con la lingua. Un campo lungo ci farebbe intuire la reale ampiezza dell’area parcheggio che si estende per circa centocinquanta metri sul litorale costiero di Capaccio Scalo. I suoi margini sono individuati a destra dal Lido Harmony e a sinistra da una folta pineta ricca di rovi, felci, e munnezza di ogni genere. Proprio lì, a ridosso della macchia boschiva, i genitori di Nando avevano innalzato una baracca, fabbricata in parte in muratura e in parte con lamiere e materiali di risulta o demolizione raccattati qua e là. Quando Daniela si rialzò in piedi era ancora preda di una forte eccitazione sessuale. Sollevò da terra il telo mare impolverato di Nando e, senza ragionare, tentò di pulirsi passandolo ripetutamente sul viso sudicio di sperma; ma riuscì solo a peggiorare la situazione. Sputò terra e sabbia; si accorse di avere i seni scoperti e sistemò con cura il reggiseno del suo bikini quindi, rivolta a Nando disse: «E che ti guardi!?… ‘Sto schifoso! Piuttosto, sai dove posso sciacquarmi un po’ la faccia e le mani?». Il ragazzino pensò immediatamente allo sgangherato casotto di famiglia. I suoi genitori ci sarebbero tornati solo per le sei del pomeriggio a ...
    ... stipare il baracchino delle granite e tutte le loro bacinelle di merda. Abbrancò Daniela per un braccio e le fece strada tra le auto parcheggiate sotto il sole. Si imbatterono in una comitiva di turisti e Nando rimase indietro di qualche passo fingendosi impegnato ad annodare meglio il telo intorno alla vita: in realtà tentava in tutti i modi di coprire una, rigogliosa quanto imbarazzante erezione. Quando riprese a camminare erano di nuovo soli e lui, frenato nei movimenti, avanzava penosamente. Gettò uno sguardo su Daniela e si accorse che aveva risposto ad una chiamata del cellulare, stava discutendo con la suocera: «… no mamma, ancora non sono riuscita a parlargli … uffa, e che ne so, risulta non raggiungibile! …Sì, mo aspetto altri dieci minuti e ci riprovo …», quindi notò l’ampio profilo dei fianchi della donna e i glutei alti e pieni che si scorgevano in trasparenza sotto il pareo con decoro batik. La stoffa leggera in rayon cedeva docilmente all’ondeggiare morbido delle anche esaltandone la sensualità. Nando, avvinto da tale spettacolo, si diede una mossa e accelerò l’andatura. «… ma perché, non ne abbiamo più?… no, guardate mamma che vi sbagliate ce n’è rimasto ancora di latte intero! Vabbe’ dai, dopo ci pens…» e s’interruppe lì dato che, di colpo, le mancò il fiato per continuare. Nando, dietro di lei, le aveva sollevato il pareo tirandolo su dalle ginocchia fino al bacino e, intanto che seguitavano ad avanzare, le toccava il culo con entrambe le mani, spostandole ...
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