1. Granite, bibite e long cock


    Data: 17/01/2021, Categorie: Etero Autore: Crooky, Fonte: RaccontiMilu

    ... donne sono tutte puttane che vogliono solo essere chiavate.
    
    Daniela lo sentì arrivare alle sue spalle, ansante per la lunga corsa, proprio mentre attraversava il parcheggio libero che divide l’arenile dalla strada litoranea. Le lamiere bollenti delle auto parcheggiate facevano il caldo afoso delle due del pomeriggio ancora più opprimente. Lei gli passò una mano sulla fronte madida di sudore e disse: «Oh, sei fradicio, mascalzone!» Immediatamente Nando la spinse nello stretto passaggio tra due macchine, dove nessuno a quell’ora poteva vederli, e subito la baciò. Agitava nervoso la lingua mentre lei avidamente gliela leccava e bagnava con la sua. Il moccioso premeva forte sulle sue labbra e, con le mani ormai libere, la palpeggiava dappertutto. Quando poi Nando si separò da lei, facendo un passo indietro, Daniela lo vide ergersi nudo, con le gambe aperte, sul telo mare che giaceva abbandonato, unitamente al costume rosso, nel terreno polveroso del parcheggio. Si lisciava con la mano destra un cazzo vigoroso, scuro di colore, solcato dagli evidenti aggetti delle vene dorsali cariche di sangue che scorrevano verso un enorme glande dalla cresta robusta. Daniela era infoiata dal disagio che le suscitava la vista di quel cazzo gigantesco sul corpo ancora immaturo dell’adolescente, perciò non appena Nando, arrogante e volgare, le ordinò: «Fatemi nu bucchin’ signora!» riuscì solo a dire con un filo di voce: «Mio Dio, sì, vieni qua!» mentre si inginocchiava per adempiere a quel ...
    ... meraviglioso atto di umiliazione. Nemmeno un soffio di vento alleviava l’arsura estiva, e dalla vicina pineta arrivava un ostinato frinire di cicale. Daniela aveva il cazzo di Nando fino in gola; con la mano sinistra ne stringeva la parte rimasta fuori stirando il prepuzio tanto da stressare il frenulo. Lo stava spompinando senza tregua e con straordinaria passione: quel cazzone era ciò che aveva sempre desiderato nei suoi sogni più insani e viziosi. Sentì le dita di Nando ravviarle i capelli sulla fronte per liberarle il volto; alzò gli occhi e incontrò il suo sguardo fisso su di lei; portò la mano destra tra le cosce e la spinse fin dentro le mutandine del bikini, per raggiungere la fica zuppa di umori; si levò dalla bocca quell’abbondante boccone di carne, che mostrava di gustare con grande piacere, e con la lingua incominciò a misurarne l’intera lunghezza, dalla punta fino allo scroto; lo fece una, due, tre volte e poi di nuovo si cacciò il cazzo in bocca fino in gola. Quando ebbe il suo primo orgasmo Daniela emise una rumorosa sequenza di gemiti, e per un attimo, ma veramente solo per un attimo, temettero di essere stati scoperti, poi disse: «Fammi vedere quanto sborri, mascalzone!» e riprese a ciucciare. Nando seguì la testa di quella donna, la testa di quella zoccola che era la madre dei suoi amici Enzo e Giovanni, agitarsi sul suo cazzo duro; su e giù, su e giù; una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette volte, poi le spruzzò tutto in bocca. Daniela provò a tirarsi ...
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