1. Un pomeriggio di shopping…andato male


    Data: 05/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Contessa, Fonte: RaccontiMilu

    ... nuovo a me tenendomi prima per i capelli e poi stringendomi il collo.
    
    Soffocare era piacevole. L’ossigeno mancava ma a me non fregava, volevo solo raggiungere il climax del nostro rapporto.
    
    “No non voglio venire subito, siediti sul cesso e apri le gambe”
    
    Obbedii, e tornò di nuovo a martellarmi dentro senza sosta come un forsennato, dandomi baci ogni volta che ne aveva l’occasione.
    
    Era il mio desiderio oscuro ed io la sua puttana.
    
    Con la schiena schiacciata sulle piastrelle, tenevo ferme le gambe tenendole per il retro delle ginocchia.
    
    Lui era stretto a lato con le gambe leggermente abbassate per centrare il bersaglio.
    
    Eccome lo centrava bene.
    
    La posizione era scomodissima ma tanto era la voglia di possederci che ci prendevamo a caso, come i cani.
    
    Io ero ormai sazia, avevo stretto gli occhi per godermi l’orgasmo che mi stava per travolgere.
    
    “Ah, aaah, aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah”
    
    Vengo, vengo come una maledetta, liberatami da un fardello portato troppo a lungo.
    
    Il mio urlo per lui diventa una scarica di adrenalina perché la velocità aumenta così come il suo essere aggressivo nel mio corpo.
    
    Pulsa forte. Lo sento rabbioso.
    
    Mi solleva di nuovo, mi rigira al muro e s’infila di nuovo nelle chiappe.
    
    Il mio culo era un’attrazione per tutti.
    
    Mi chiava come un ossesso, mi sento proprio sfondare e dal momento che io ero venuta iniziavo a provare anche un po’ di fastidio.
    
    La sensazione di malessere però dura poco, scarica dentro di me la ...
    ... sua sborra a getti, riesco anche a contarli.
    
    Sono tre per l’esattezza, poi però mi sento riempire di nuovo.
    
    Francesco aveva sollevato tutto il vestito, tenendomi nuda completamente nella parte inferiore.
    
    Ma mi sentivo strana, un flusso continuo scorreva dentro di me.
    
    Poi si stacca, avverto il rumore.
    
    Sta pisciando.
    
    Mi piscia nel culo e poi verso la mia orchidea, innaffiandola.
    
    L’oro liquido mi cola addosso, traccia un percorso sulla pelle candida per poi andarsi a depositare a terra, inzuppando anche i tacchi.
    
    Volevo replicare ma i giochi erano fatti.
    
    È stato così intenso e veloce eppure a me sembrava non finire mai.
    
    “Lo avevo detto ad Alice che dovevo pisciare, non ce la facevo più”
    
    Mi bacia di nuovo, teneramente. Accarezza i miei capelli e ritira qualche ciocca dietro l’orecchio.
    
    Era il paradiso e l’inferno insieme.
    
    “È stato un errore, non dire nulla, ora spostati e fammi sistemare”
    
    Mi stavo ricomponendo allo specchio, lavandomi col sapone per le mani e l’acqua del lavandino.
    
    Lui mi guarda, mi bacia la schiena, il collo.
    
    “Io voglio te e lo sai, non mi allontanare”
    
    Avevo fatto, ero in pessime condizioni ma potevo inventare la scusa di un malore.
    
    Lo lascio da solo, scappo via, cercando di non essere vista da nessuno.
    
    Per fortuna tutto sembrava scorrere normalmente, come se nulla fosse mai accaduto.
    
    “Cristina, ma che hai? Hai bevuto?”
    
    “No mamma sarà stato il risotto, lo sai che sono intollerante ai frutti di mare e ...