1. Un pomeriggio di shopping…andato male


    Data: 05/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Contessa, Fonte: RaccontiMilu

    ... da rendere quel gesto quasi elegante.
    
    Ormai era palese, il ragazzo non mi era per niente indifferente. Per evitare che si accorgesse del mio imbarazzo, iniziai a guardare i vestiti esposti, soffermandomi su uno in particolare.
    
    -Questo ‘ bellissimo! Un po’ appariscente ma bello davvero.
    
    Subito si era precipitato a mostrarmelo meglio, ormai abituato al mestiere. Un tubino nero che per’ sui fianchi aveva delle trasparenze in pizzo, cos’ come sulla schiena.
    
    -Dai provatelo, non devi nemmeno fare la fila per il camerino.
    
    Intanto gi’ aveva riposto la gruccia sul bancone ed io dopo una passeggera titubanza avevo gi’ chiuso la tendina alle mie spalle. Poso la borsa sul pouf, sfilo le scarpe e inizio a litigare con le asole, fino a liberarmi del tutto, camicia e pantalone che ripongo sull’appendiabiti.
    
    Ero in intimo, reggiseno bianco semitrasparente con fiocco al centro delle coppe ed in coordinato il perizoma.
    
    Mentre regolo le bretelle, sento qualcuno osservarmi. Non faccio in tempo a girarmi che le mani dell’uomo stringono prepotenti i miei fianchi, bloccando anche le mie di mani, attorno ad essi. La sensazione era molto strana, il cuore batteva a mille, non mi piaceva per niente quella situazione, in cui non ero libera delle mie azioni, allo stesso tempo il suo alito caldo sul collo mi faceva fremere.
    
    -Sssh, ho chiuso la porta a chiave, mi piaci da morire, ti desidero.
    
    Ogni parola era scandita da un bacio che percorreva la linea della giugulare ...
    ... fino a raggiungere il lobo dell’orecchio che aveva iniziato a succhiare.
    
    -Ma che cazzo fai? Sei impazzito? Lasciami, sei un coglione malato, lasciami.
    
    Deglutivo forte, mi agitavo, cercando di svegliare il mio corpo dal dolce torpore in cui si stava assopendo. Eppure mi piaceva, quel calore che poco prima riscaldava il collo, adesso pervadeva la mia interezza, in particolare tra le gambe, che volevo tanto tener serrate ma che in realt’ erano gi’ pronte e schiuse.
    
    Le sue labbra curiose avevano puntato alla mia bocca, stampandomi svariati baci cancellati poi dalla ferocia della lingua zuppa di saliva. Mi lasciai andare ad un piccolo mugolio, e lui, approfittando di questa perdita di controllo solleva la mano verso l’alto incontrando il bianco tessuto. Ci’ che mi ferm’ dal porre resistenza fu il suo tocco adorante, diverso a cui ero solitamente abituata. Godeva di ogni centimetro concesso con lentezza, premendo i polpastrelli avanti e dietro solo nei pressi del capezzolo, che a quella pressione, rispondeva inturgidendosi.
    
    Preso dalla frenesia, si era abbassato, girandomi verso di lui, lasciandomi guardare solo la sua cascata di ricci mentre sentivo la sua bocca rapire e succhiare quella piccola ciliegia ormai matura. Le labbra erano schiuse di tanto in tanto per allietare anche l’areola, la cui scurezza veniva schiarita da colpi di lingua ben assestati. Stavolta mi mordo le labbra per non gemere, cercando di tirargli i capelli e allontanarmi da lui, anche se a ...
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