1. Tess e lo Psicopatico - capitolo II


    Data: 29/12/2020, Categorie: Trans Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... sue natiche, non vedeva, ma sentiva quanto era duro e grosso. Aveva ance paura di sospirare mentre quelle mani le impastavano il seno e risalivano sulle sue cosce.
    
    Poi lui chiuse l’acqua ed uscì dalla doccia. Tess lo seguì non propriamente padrona dei suoi movimenti. Era sfinita e barcollava. Lui la prese in braccio e Tess sentì quanto era forte.
    
    La depositò su una cuccetta e l’asciugò, poi prese un disinfettante e del cotone e iniziò a tamponare graffi e taglietti, cominciando dai piedi.
    
    - Grazie Sir, grazie Sir - mormorava Tess sempre più sicura. – Sono stata una stupida a tentare di scappare, grazie Sir. –
    
    Lui non le rispose, tamponava i graffi, metteva qualche cerotto, leniva le ferite. Tutte di poco conto e che sarebbero guarite prestissimo. Lei era nuda, bella e ormai anche disponibile, ma la fase dell’eccitazione, che lo aveva accompagnato dalla sera prima fino all’uscita della doccia, quello stato che normalmente lo mandava giù di testa, per il momento, era passata. Le mise una coperta addosso e le disse – dormi. –
    
    Tess si rannicchiò sulla cuccetta e iniziò sommessamente a piangere.
    
    Lui si adagiò sull’altra cuccetta, nudo come era, anche lui si coprì con una coperta e si mise a dormire. Dopo cinque minuti russava lievemente. Per Tess era un rumore ...
    ... rassicurante, ma le ci volle un po’ prima di addormentarsi. Non sapeva che pensare, fino a quel momento l’aveva picchiata due volte con quelle mani grandi e forti, ma, dovette obiettivamente riconoscere, perché aveva urlato e perché aveva tentato di scappare. Con questi pensieri si addormentò. Il sonno fu dapprima agitato, ma poi si rilassò e dormì profondamente.
    
    Iniziava ad albeggiare quando Tess si svegliò. Diede uno sguardo di lato, lui dormiva ancora profondamente e lei uscì dal suo letto e entrò in quello di lui.
    
    Cercò di non svegliarlo, ma quando gli si sdraiò accanto, lui le passò una mano sul corpo e l’attirò a sé tenendola stretta. Tess gli dava le spalle, stette zitta però spinse le natiche indietro per aderire a lui. Non aveva nessuna intenzione di sedurlo, lo voleva solamente vicino, a contatto e gli voleva far capire che non si sarebbe più ribellata. Non voleva essere più picchiata. Si rese conto che forse ci era riuscita e si riaddormentò sicura come non le succedeva da tempo immemorabile. Ma prima si domandò ancora una volta: perché mi ha rapita? Per fottermi. Ma poi cosa succederà? Quel pensiero l’inquietava e l’accantonò.
    
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