1. Un giorno di fine primavera


    Data: 17/12/2020, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... bello; mi &egrave piaciuto molto. Vuoi continuare? Ti piacerebbe arrivare fino in fondo?’
    
    ‘Mamma, sarebbe meravigliosamente bello.’
    
    ‘Sai cosa significa arrivare fino in fondo? Ti accoppierai con me: tua madre e niente fra noi due sarà più come prima.’
    
    ‘Non mi importa di quello che accadrà. &egrave una vita che aspetto. Per anni ti ho sognata. Mamma io ti voglio; ti amo. E se lo vuoi anche tu la cosa non assumerà il volto di una tragedia.’
    
    ‘Se lo voglio? Ho gli ormoni che stanno ballando all’impazzata. Spogliati.’
    
    In un batter di ciglia resta nudo. Nello stesso istante anche il mio vestito scivola sul pavimento. Finalmente mio figlio può vedere il mio corpo, l’oggetto dei suoi desideri, completamente privo di indumenti. Sono nuda; i suoi occhi si accendono. Abbasso lo sguardo e vado in cerca dello strumento che a minuti mi frullerà nel ventre. Lo vedo. &egrave ritto come un palo. Si erge imperioso dal suo ventre. &egrave lungo, grosso ed abbastanza largo ed ha due testicoli che sembrano palline da ping pong. &egrave come l’ho immaginato. Le mie aspettative non sono tradite. Allungo una mano e lo impugno.
    
    ‘Vieni.’
    
    Lo guido fuori: nel giardino. La pioggia &egrave di molto diminuita di intensità. &egrave una pioggerellina. Mi stendo sul tappeto d’erba bagnata ed allargo le cosce. Lo trascino sul mio corpo.
    
    ‘Ecco. &egrave qui che voglio che tu mi prenda.’
    
    ‘Ma piove?’
    
    ‘E allora? Ti spaventa amare tua madre sotto la pioggia? Dai, vieni a prendermi. ...
    ... Vieni a dare concretezza al tuo sogno ed al mio desiderio. Figlio mio fa di me la donna più felice della terra. La pioggia laverà il fango che ci coprirà mentre fornichiamo. Vieni, datti da fare.’
    
    Stringo le cosce sui suoi fianchi e porto le gambe sulla sua schiena. Con la mano accompagno il suo palo fra le mie grandi labbra.
    
    ‘Dai, amore di mamma, spingi e fottimi.’
    
    ‘Mamma, sapessi quanto ho desiderato questo momento.’
    
    ‘Lo so. L’ho sempre saputo. Lo stesso &egrave per me. Fin da quando mi guardasti fra le gambe ho bramato stringere le mie cosce sui tuoi fianchi.’
    
    Nel mentre parliamo sento il palo aprirsi la strada verso l’interno del mio corpo. Sta scivolando nel mio ventre come un coltello che affonda in un panetto di burro. Che meravigliosa sensazione. Avevo dimenticato cosa significa far si che un uomo mi fotta.
    
    ‘Dai bambino mio, amore di mamma, fammi sentire quanto mi ami; scarica la tua forza nella mia pancia. Pisciami nel ventre il tuo liquido seminale; innaffiami l’utero con i tuoi spermatozoi. Riempimi del tuo amore. Chiavami.’
    
    Non si fa ulteriormente incitare. Prende a stantuffare il suo pistone nella mia pancia in modo sublime. I miei occhi sono puntati nei suoi ma il piacere mi ha annebbiato la mente. Miliardi di stelle esplodono nel mio cervello; vado in delirio.
    
    ‘Sì, così, bravo, non fermarti, mettici più forza. Voglio che mi spacchi l’utero; che mi sfondi la pancia; che mi squarti il ventre con il tuo gladio. Quanto ho auspicato che ciò ...
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