1. Un giorno di fine primavera


    Data: 17/12/2020, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... accadesse. Sei mio e niente ti porterà via da me. Ti amo.’
    
    Lui mi sta pompando il suo cazzo nella pancia con lentezza ed allo stesso tempo mi mena dei potenti colpi che mi fanno gemere dal piacere. Si sta godendo l’amplesso. Io non gli sono da meno.
    
    ‘Dai, mio giovane stallone, soddisfa le necessità della tua mammina. Galoppa dentro il mio ventre; farcisci il mio utero con la crema del tuo cannolo.’
    
    ‘Sì, sì, mamma, ti sbatterò fino a farti svenire. Ti piscerò nella pancia tutta la mia forza. Ti riempirò il ventre. Ti metterò incinta.’
    
    Eh no! Incinta no. Farmi chiavare da mio figlio &egrave un conto, ma farmi impregnare: mai. Meno male che non sono nel mio periodo fecondo. Per precauzione domani prenderò la pillola del giorno dopo e poi mi farò prescrivere la pillola dalla ginecologa. Devo eliminare il rischio di restare incinta di mio figlio. Al momento mi preme di più che lui me lo sbatta nella pancia e mi faccia scaricare la libidine accumulata in anni di astinenza. Al resto ci penserò. Non mi delude. Il mio cucciolo si rivela un valente amante; sa come giostrare il suo randello nel mio ventre. Sarà stata la lunga astinenza ma il sentirmi frullare nel ventre quella poderosa mazza di dura carne mi provoca orgasmi a ripetizione. Lui invece niente. Sa come controllarsi. Non mi importa. Che ritardi pure il suo piacere. A me interessa che mi svuoti tutta; che mi faccia diventare un involucro di sola pelle: un otre svuotato. Poi di colpo l’andatura del dentro fuori ...
    ... aumenta in velocità. Lo stallone ha deciso di porre fine alla sua galoppata; &egrave arrivato al punto limite.
    
    ‘Amore. Rallenta. Voglio venire insieme a te.’
    
    Mi accontenta. Infilo una delle mani fra i nostri corpi e porto le dita sull’indurito e prominente clitoride; lo chiudo fra due dita e me lo meno. Pochi e ben assestati colpi e sento l’orgasmo montare.
    
    ‘Ecco, anima mia, vengo.’
    
    ‘Mamma, vuoi che lo tiri fuori?’
    
    ‘Se solo ti azzardi a farlo giuro che te lo taglio.’
    
    ‘Non corri pericolo che possa ingravidarti?’
    
    Che carino. Si preoccupa per me.
    
    ‘Stai tranquillo; non c’&egrave pericolo. Scarica pure la tua forza nella mia pancia. Allagami.’
    
    Un grugnito accompagnato da un grido liberatorio mi comunica che il suo idrante sta sparando forti bordate di denso e caldo sperma nel mio ventre e che vanno tutte ad infrangersi contro il mio utero. Quando la carica si esaurisce si abbatte sul mio corpo. Restiamo in quella posizione per un periodo di tempo molto lungo. Intanto la pioggia ha smesso di cadere ed il sole irradia il nostro giardino asciugando i nostri corpi. Lo stringo contro il mio petto. Gli bacio i capelli. Mai avrei pensato che mio figlio si rivelasse un cosi focoso stallone. Ha superato il padre. Pentimenti o sensi di colpa per essermi fatta chiavare da mio figlio non ne ho. Al contrario. Da questo momento lui sostituirà il padre nel mio letto; sarà il mio amante. Basta con le privazioni.
    
    Ci trasferiamo in casa
    
    Nonostante mi senta tutta ...
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