1. ...mi siede accanto il diavolo


    Data: 29/11/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Franciscus, Fonte: Annunci69

    Lo studio legale per cui lavoravo era allo sbando. Le cause venivano disintegrate da pubblici ministeri con, sotto, coglioni d'acciaio. Roba da fare cagare sette tonalità di merda diverse. La frustrazione era alle stelle, il morale al suolo; e l'avvocatura cominciava a farmi nauseare. C'ero diventato, avvocato, per via paterna. Il fratello di mio padre, principe del foro, mi ha iniziato alla toga quasi sotto minaccia. Soggiogato il fratello, fa lo stesso al suo unico nipote maschio e, non avendo prole, sperava diventassi suo erede al foro.
    
    Causa persa. Dapprima difensore d'ufficio per disparati miserabili della società che bazzicavano le patrie galere come abitudinari, ai quali al massimo riuscivo a fare ottenere permessi premio liquidati il tempo che l'ero veniva fatta sciogliere in un cucchiaino d'acqua calda con l'aggiunta di succo di limone.
    
    A quel punto entro nel “collo di bottiglia”: “Solo i più bravi, coloro che oltre alla professionalità e alla disciplina dimostrano uno spiccato senso imprenditoriale, possono diventare soci degli studi”. Ma quando mai?! "Grazie zio!"
    
    In aula ero la vittima preferita dello "squalo"; un PM, apparentemente, incazzato con mezzo mondo, dentro e fuori dall'aula. Lo stipendio mensile di 7.500€, una calvizie galoppante e una moglie alla cancelleria.
    
    Quali di queste tre cose lo facevano stare, spesso e volentieri, irato, non è dato sapersi.
    
    Lui, nel suo, si è pure sbattuto qualche mignotella che attendeva la toga ad honorem ...
    ... e poi passare, di diritto, a quella di praetor. Il fatto è che per scoparsele doveva sborsare l'onorario alle giovincelle che usufruiscono finanziandosi gli studi.
    
    Causa persa. Si ammazzava di seghe sulle categorie: "shemale, ebony, swinger, threesome, Cuckold". Quest'ultima categoria gli destava
    
    particolare curiosità.
    
    Manco a farlo apposta, nell'Ufficio della cancelleria civile del Tribunale, la moglie inglobava una grossa cappella, già abbondantemente condensata di saliva. I denti affondati, la lingua pungeva la punta premendo in avanti fino ad assimilare l'asta. Che gola!
    
    Un pompino ad arte. Chi lo subiva aveva da sempre intuito che le signora aveva per il cazzo, extra coniugale, una devozione morbosa. Che le finissero giù in gola o sparivano nel culo era una martellante gioia.
    
    Ora alla pecorina sulla poltrona d'ufficio girevole, le veniva penetrata la figa con riccia peluria che fa, ancora, tanto vintage. Le statali oltre a potere essere più porche, non se la depilano con la parsimonia di una commessa di un negozio di abbigliamento chic.
    
    La poltroncina ha la particolarità delle rotelle, infatti viene fatta girare appena estratto il cazzo gonfio e fatto esplodere in faccia alla signora; pennellate di sborra su quel viso da aristocratica. Peccato non indossasse gli occhiali come sua abitudine; le avrebbero dato quel tocco della troia bigotta e asessuata, ma estremamente felice di abbeverarsi fiotti di sborra calda.
    
    La signora al marito e a colleghi, ...
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