1. La carbonaia


    Data: 21/11/2020, Categorie: Anale Gay / Bisex Masturbazione Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    ... figa.
    
    E guarda quest'altra!
    
    Antonio me ne diede una in cui un negro aveva affondato nel culo di una donna bianca il suo enorme uccello.
    
    La protuberanza sui suoi calzoni non lasciava dubbi sullo stato di eccitazione del mio amico e, quanto a me, dovevo sforzarmi per non godere nei calzoni.
    
    Senti - mi feci lui ad un tratto - siamo amici da anni, ci conosciamo sin da bambini. Che ne diresti se ci tirassimo una sega. Io non ce la faccio più, ho i coglioni che scoppiano.
    
    Pure io - mi lamentai - se non li svuoto subito finisce che mi sporco i calzoni.
    
    Dimmi la verità - aggiunsi - vieni spesso qua sotto?
    
    Vengo di continuo. Mi sto letteralmente ammazzando di seghe. Allora, se sei d'accordo...
    
    E, senza neppure attendere la mia risposta, prese a sbottonarsi la patta.
    
    Anche se da ragazzino mi era capitato, come a tutti gli adolescenti, di tirarmi le seghe con gli amici, erano ormai anni che non lo facevo più. Inoltre non lo avevo mai fatto con Antonio, per cui quando lo vidi armeggiare nella patta provai un certo imbarazzo, che si trasformò in autentico stupore quando lo vidi estrarre con difficoltà la fava rigida.
    
    Era davvero enorme, lunga, grossa e percorsa da spesse vene scure. La testa era ancora incappucciata, ma si vedeva che era larga e grossa anch'essa.
    
    Confesso che fui turbato da quella visione e in parte provai vergogna per il mio affare che, per quanto non piccolo, al confronto con quel formidabile attrezzo, sarebbe apparso un ...
    ... pistolino.
    
    Che fai, non ti seghi? - domandò vedendo che indugiavo - chi non si sega in compagnia...
    
    E scoppiò a ridere.
    
    A quel punto estrassi anch'io la fava e, uno di fianco all'altro, cominciammo a lisciarcele passandoci le foto che ci sembravano più arrapanti.
    
    La mazza di Antonio si faceva sempre più grossa e più dura. Vedevo la testa lucida e rossa apparire e scomparire al ritmo della sua sega e la vedevo farsi sempre più umida.
    
    Avvertimi quando stai per godere - mi disse ad un tratto - così godiamo insieme.
    
    Ok. Io ci sono quasi.
    
    - Anch'io.
    
    Venimmo in contemporanea sborrando come cavalli e lanciando per aria lunghi getti di caldo e spesso seme maschile che andavano a spiaccicarsi rumorosamente sul pavimento della carbonaia.
    
    Accidenti - disse Antonio dopo che entrambi ci fummo svuotati i coglioni – anche tu non scherzi. Buttavi come un cavallo.
    
    Già - gli feci eco - ci siamo fatti davvero una bella sborrata. D'altronde quelle foto mi avevano fatto arrapare come una bestia. E poi devo confessarti che non mi è dispiaciuto affatto guardarti mentre ti segavi quel randello nodoso, e quando ti ho visto scaricare tutta quella roba l'ho trovato davvero eccitante.
    
    Anche a me è piaciuto guardarti mentre ti segavi e mi è piaciuta soprattutto la tua sborrata. Sei davvero potente, non avevo mai visto prima sborrare a quella maniera, in maniera così abbondante e con quella potenza.
    
    Eravamo lì, in piedi l'uno accanto all'altro, col cazzo gocciolante e ancora duro fuori ...
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