1. Capitolo primo. Prologo.


    Data: 09/11/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: TheGirlwhosoldtheworld, Fonte: RaccontiMilu

    ... piangere.
    
    Certo che, con il senno di poi, con tutte le lacrime che son state versate fin dall’inizio, qualche sospetto mi sarebbe dovuto venire, sul possibile finale di questa storia.
    
    Ma non &egrave scoppiato a piangere mentre gli spiegavo quel che avrebbe dovuto fare.
    
    Lo ha fatto quando gli ho chiesto cosa stava succedendo.
    
    Lo ha fatto posando i gomiti sulle ginocchia, portando il viso sulla mani. Rumorosamente, tirando più volte su con il naso.
    
    Ho notato le nocche arrossate ma ho preferito evitare.
    
    Il problema erano i soldi.
    
    Il problema son sempre i soldi.
    
    Avevo avuto il sospetto, quando si vantava delle vincite, che giocasse un po’ troppo. Non voglio giudicare chi ama l’azzardo, ma la misura sarebbe d’obbligo.
    
    Scrisse quella che ha fatto quel che ha fatto.
    
    Comunque.
    
    Ha iniziato piano, prima con i gratta e vinci, poi con le scommesse sportive, per passare infine al poker.
    
    Prima online, poi dal vivo.
    
    E il debito alla fine era diventato una cifra a quattro zeri.
    
    Nulla di insormontabile, ma comunque considerevole.
    
    Gli ho tenuto le mani, seduta di fronte a lui, mentre vuotava il sacco.
    
    Mi ha fatta male, quando mi ha chiesta espressamente di aiutarlo con i soldi.
    
    Non perché non potessi o non volessi farlo, ma perché vedere una persona che conosco da praticamente sempre, in quelle condizioni, implorare aiuto, mi ha fatta realizzare quanto, in fondo, siamo soli.
    
    L’ho rassicurato, dicendogli che una soluzione si sarebbe trovata ...
    ... ma, in quel momento, era necessario lui ritrovasse un po’ di calma.
    
    Gli ho consigliato di far un giro in centro, lui che poteva, cercando di buttarla sul ridere.
    
    Fosse stato possibile.
    
    E ci ha provato, a sorridere.
    
    Mi piace credere che l’abbia fatto sul serio, che abbia fatto tutto in buona fede.
    
    Ci siamo salutati con un abbraccio e mi ha stretta forte. Per un attimo, avrei voluto fosse tutto così.
    
    Che le cose, tutte, si potessero risolvere in quel modo. Con un abbraccio.
    
    L’ho guardato allontanarsi, dalla finestra, come poco fa ho guardato sorgere il sole.
    
    Il resto del turno &egrave trascorso così, senza infamia e senza lode. Solita routine. Certificato per quello che non vuol andare a lavorare il fine settimana, mamma preoccupata perché il bambino tossisce. Ragazzini fumati che pensano di esser sul punto di morire.
    
    Arrivata a casa, ho osservato il mio compagno dormire, beato, ignaro di tutto. L’ho invidiato e, se devo esser sincera, l’ho invidiato tanto.
    
    Potrei dire di esser arrivata tanto così dall’odiarlo, per alcuni istanti.
    
    Per lui, la vita era sempre stata semplice.
    
    Quello che vedeva, quel che si trovava davanti, era la realtà. Non vedeva oltre.
    
    Prima di entrare in doccia, dopo essermi assicurata d’aver chiuso la porta del bagno, ho controllato il telefono, letto i messaggi e, dopo alcuni istanti d’esitazione, ho chiamato Francesco.
    
    Risponde al terzo, forse al quarto squillo, ma risponde.
    
    Ancora una volta, quei pochi secondi ...
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