1. Capitolo primo. Prologo.


    Data: 09/11/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: TheGirlwhosoldtheworld, Fonte: RaccontiMilu

    ... così, mentre le immagini scorrevano sullo schermo, silenziose, abbiamo parlato.
    
    Parlato dei “vecchi tempi”, del liceo, e si, di come andavano le cose nelle nostre relative relazioni.
    
    Come avrai appreso dai notiziari, il mio compagno si chiamava Paolo. Le cose, tra di noi, andavano alla grande.
    
    Ecco, forse non &egrave pentimento, ma quello che provo si avvicina tanto al rimpianto. Al rimorso.
    
    Mi spiace, mi spiace tanto, per come &egrave andata. Era un ragazzo d’oro, non si &egrave mai meritato quel che gli &egrave capitato.
    
    Andavano alla grande sul serio?
    
    Perché, allora, prima ancora di rendermene conto avevo le labbra su quelle di Francesco?
    
    Perché, sentire le sue mani sul mio corpo mi faceva sentire così?
    
    Probabilmente era dovuto al fatto che, sentirmi desiderata da un altro uomo, già impegnato, mi sembrava una trasgressione inimmaginabile.
    
    Non lo so, di preciso.
    
    Giuro che non lo so.
    
    Così come non mi son accorta del suo avvicinarsi al divano, faccio fatica a ricordare chi ha sfilato cosa a chi. Sta di fatto che mi son ritrovata seduta cavalcioni su di lui, con lui dentro di me, mentre i nostri rispettivi partner dormivano, nelle stanze a pochi metri di distanza.
    
    Non ci siamo mai rivolti parola, mentre ci muovevano come due animali. Né abbiamo emesso suoni.
    
    Ci limitavano a fissarci, toccarci.
    
    Semplicemente, senza tanti fronzoli, scopavamo.
    
    Solo quando l’ho sentito inarcarcarsi sotto di me, quando gli ho sentito stringer con forza ...
    ... le mani sui miei glutei, ho realizzato che era prossimo all’orgasmo.
    
    E non mi son spostata.
    
    Non ho pensato al fatto non avesse indossato il profilattico. Non ho fatto altro che continuare a muovermi su di lui, sentendolo scivolare dentro di me.
    
    Sentendolo pulsare dentro me.
    
    Sentendolo vuotarsi, dentro di me, prima di perdere il contatto con il mondo esterno, travolta a mia volta dall’orgasmo più intenso degli ultimi tempi.
    
    &egrave così, che &egrave cominciato tutto.
    
    Con quella cena.
    
    Con quel tradimento.
    
    Dopo, non so se per l’imbarazzo o i sensi di colpa, siam rimasti in silenzio a lungo, limitandoci ad ansimare, piano.
    
    Cerco parole, qualcosa da dire.
    
    Qualsiasi cosa da fare ma, come l’Antenor di Guccini, non trovo nulla.
    
    La sua mano, che si và a posare sulla mia, giunge in mio soccorso.
    
    E così, mano nella mano come due ragazzini e non come una trentatrenne e un trentasettenne, rimaniamo in silenzio, a fissare (senza realmente guardarle) le immagini che scorrono, mute, sullo schermo della tv.
    
    “Grazie”
    
    Anche se sono poco più che un sussurro, quelle poche sillabe mi toccano dentro. Scoppio a piangere, senza neppure sapere perché. Per chi.
    
    Probabilmente, per me stessa.
    
    Sarò stata preveggente.
    
    Sono stata alla finestra, fino a poco tempo fa.
    
    Per una quindicina scarsa di minuti son rimasta come imbambolata ad osservare il sole sorgere.
    
    Sembrerà un’ovvietà ma, nella testa, mi &egrave riecheggiato per tutto il tempo il Bolero di ...
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