1. Jus primae noctis


    Data: 31/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Autore: Guzzon59, Fonte: RaccontiMilu

    ... succhiare il nobile uccello e soppesare con tocco leggero i coglioni del vecchio avo.
    
    Il Conte ricambiava compiaciuta quelle piacevole attenzioni, accarezzandole il capo, guidandolo nei movimenti verso il suo cazzo che penetrava nella bocca di Caterina fino alla base. Po la bloccò, le accarezzo il viso, poi accostandosi al letto si distese al fianco di Gertrude.
    
    Si butto sul quel corpo come un caprone lussurioso e voglioso di nutrire i suoi vizi. Iniziò a toccare, stringere, leccare, mordere con una violenza incredibile. Tormentando quel giovane corpo come se lo volesse sbranare.
    
    Anche Gertrude si era completamente isolata da quel luogo. Sopportava stoicamente tutte le sollecitazioni che le provocavano quei due amanti diabolici. Soffocava i gemiti sforzando la sua volontà, per non dare alcuna soddisfazione.
    
    Caterina, nel frattempo, si era inginocchiata tra le cosce spalancate della Zia, torturandole con la lingua le fessure della figa.
    
    Il Conte vendendola a pecorina, le osservò il superbo lato b, quindi, ingolosito da quel panorama borioso, si spostò dietro di lei.
    
    Poi, dopo averle lavorato a dovere il buco della fica, la penetrò con un impeto furioso, muovendosi selvaggiamente dentro di lei, in modo convulso e con poderose spinte. Gli piaceva dominarla.
    
    Mmmmmmmmmmmmm siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii mmmmmm
    
    ‘Piccolo diavolooooooooooooooooooo mmmmm
    
    Il conte agiva seguendo i suoi istinti bestiali caratterizzati da un’estrema lussuria; era corrotto fino al ...
    ... midollo, per cui le sue azioni erano dettate solo dalla frenesia di soddisfare una libidine senza limiti, incontrollata, che le aveva ormai devastato la mente.
    
    ‘Spostati’mettiti di lato!
    
    Caterina si distese al fianco di Gertrude osservando il suo nobile nonno che s’incuneava tra le cosce spalancate di Gertrude, voglioso di cogliere quel giglio di bontà.
    
    La figa di Gertrude era stata lavorata da Caterina, nei particolari, tale d’averla abbondantemente inumidita di umori. Quindi era ben lubrificata e pronta ad accogliere il reale uccello.
    
    Il conte, era in preda alla frenesia, si distese con la sua massa adiposo sul giovane corpo, adagiando il grosso pancione sul piatto ventre, quindi, impugnando il cazzo collimò la grossa cappella contro l’ingresso della vagina.
    
    Dopo averla strusciata tra le piccole labbra, appena percepì il loro cedimento, ed il tepore attorno al grosso bulbo, diede una possente spinta in avanti, inoltrando il resto del corno dentro quella tenere carne. Fu un gesto violento.
    
    AAAAAAAAAAAAAAAAaaa
    
    L’urlo di Gertrude segnò l’abuso e la violenza delle sue parti intime.
    
    Il grosso cazzo del conte, incurante dei lamenti di dolore, iniziò a muoversi dentro di lei, con una forza sorprendente.
    
    MMMMMMMMMMMm mmmmm grrrrrrrrrrrrrrrr mmmmm
    
    Il conte prese a gemere come un maiale, mentre il suo cazzo martellava la figa della povera Gertrude. Era gioioso perché finalmente aveva profanato quel santuario tanto anelato, un frutto che gli era proibito, ma ...