1. Il pezzo mancante


    Data: 19/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91, Fonte: Annunci69

    ... avvicinò al tavolo, riprese il calice di vino. - Peccato, ci tenevo a fartelo incontrare. Vuoi rimanere lo stesso? -, domandò incrociando le braccia. Lo guardava, immobile. Si portò il calice alle labbra, con quel modo di fare sexy, come solo lei sapeva fare, bevendo lentamente, assaporando ogni goccia di Merlot.
    
    A Paolo non gli sembrava vero. Non gli sembrava vero nulla, dai quadri sparsi sulle pareti al silenzio irreale che si respirava nel salotto. Paolo lì sentiva, i brividi, quelli dietro la schiena, che partendo dalla spina dorsale si propagavano fino alla nuca. Così come sentiva la t-shirt, sudata e appiccata sulla pelle. Voleva rimanere, ovviamente. Era addirittura contento di quell'occasione, aspettata per ben dieci anni e finalmente arrivata. Noemi era bellissima, Massimo non poteva più considerarsi un amico, e questa verità si faceva largo nella sua mente. Paolo si soffermò a guardarla, posando gli occhi sulla minigonna che stringeva feroce sui fianchi, seguiva la linea del corpo, scompariva appena sotto all'inguine. L'alcool le aveva accesso le guance, rendendole più vive, più rosse, mentre gli occhi luccicavano. Erano arrivati al terzo bicchiere di vino.
    
    - Dipende, sai cucinare? -, replicò Paolo finendo il Merlot. Sorrise poggiando il bicchiere vuoto sul tavolo. La testa diventava sempre più pesante.
    
    Noemi confessò a Paolo che la cucina non era il suo campo. Così, dopo aver riso entrambi su quella rivelazione, ordinarono due pizze. Quando il ...
    ... proprietario della pizzeria spiegò al telefono che il ragazzo delle consegne sarebbe passato da lì a mezz'ora Paolo si rese conto, finalmente, che avrebbe cenato solo con Noemi. Attesero sul divano, raccontandosi frammenti di vita. Noemi gli parlò dei cavalli e della passione che aveva per quelli che definiva splendidi animali. Paolo se la ricordava al liceo, quando finite le lezioni correva al maneggio accompagnata dal padre. Ma preferì non interromperla, continuando ad ascoltare in silenzio. Noemi di tanto in tanto scoppiava a ridere, lamentandosi dell'effetto del vino, ma soprattutto adagiando la testa sulla spalla di Paolo, facendo in modo che il ragazzo sentisse il dolce profumo dei suoi capelli. E lui si eccitava al solo pensiero di averla così vicino, ad un palmo dal suo viso, con il pene che lievitava trepidamente nei boxer. Decise di azzardare, di tentare. Portò il braccio dietro la schiena di Noemi, cingendola delicatamente a se. Lei lo lasciò fare. Paolo le accarezzava il braccio, tenendo vivo il discorso con continue domande mentre nella sua testa non faceva altro che chiedersi se Noemi avrebbe ceduto oppure no. Ogni tanto, sentendo dei rumori per le scale, si bloccava. Aveva paura che Massimo potesse tornare da un momento all'altro beccandoli sul divano, abbracciati. Noemi intanto continuava a parlare di se, del suo cavallo, senza staccare la testa dalla spalla di Paolo.
    
    E lui, che intanto, passava dal braccio al fianco. Scendeva, piano piano, fino a sentire l'eco pelle ...
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