Padre di famiglia - Racconti Erotici

Padre di famiglia

... moro, occhi chiarissimi. Ma porta un velo di barba che inizia a ingrigirsi, come le tempie, e occhi resi più profondi dalla stanchezza. Ha anche un buonissimo profumo. È uno di quegli uomini che potrebbero indossare qualsiasi cosa, con quelle spalle e quella vita stretta. Deve essere diventato padre molto presto, perché credo che abbia superato la quarantina da poco. Si porta gli anni a meraviglia. Mi chiedo come sarò io alla sua età.

Mi ritrovo a pensare a lui più spesso di quanto dovrei.

Sussulto quel mattino, non appena sento la sua voce. È uno di quei giorni in cui do una mano in ortofrutta, sto sistemando alcune cassette piene di lattuga. Lui si schiarisce la voce e mi fa una domanda. Io mi giro, lo guardo e resto stupito nel vedere per la prima volta quel bellissimo uomo in abbigliamento casual. Malgione largo, jeans con piccoli strappi sulle ginocchia (che non possono nascondere un gran pacco anche più generoso di quello del figlio calciatore) e sneakers. Ci metto qualche secondo per concentrarmi e cercare di capire cosa mi sta chiedendo. Lo aiuto a riempire il carrello di frutta e verdura, sorrido, faccio il bravo commesso e da buon venditore lo convinco a comprare delle zucchine innestate con un altro frutto, un miscuglio strano ma buonissimo.

"Ok" mi dice lui, "ma non ho idea di cucinare questa roba." Nella sua voce c'è una gran tristezza. Intuisco tante cose dal modo in cui lo dice. La barba più linga del solito, l'abbigliamento. È solo. Molto solo. Deve ...

... cucinare e non lo fa da molto tempo. Problemi in famiglia? Il cuore mi si annerisce, vorrei poter fare qualcosa per lui: "Ho una ricetta piuttosto semplice." Mi lancio in una spiegazione dettagliata di come preparare quel frutto stranissimo, ma lui mi ferma con una risata "Grazie mille, ma ho una memoria di merda. Dimenticherò tutto appena uscito da questo negozio", si scusa.

Io colgo la palla al balzo. Rischio di essere opportuno. Sono combattuto dal desiderio di essere utile e la voglia di conoscerlo meglio, anche se dovrei solo farmi gli affari miei e ricordare che è un padre di famiglia.

"Posso inviarle un link. Ho trovato la ricetta su internet" dico tirando fuori il cell.

Lui è perplesso, ma fa spallucce e accetta. Mi da il suo numero. "Sono Roberto, piacere. Non darmi del lei, per favore, mi fai sentire vecchio."

"Io sono Claudio." Sorrido, salvo il numero e gli prometto di inviargli al più presto un link alla ricetta.

Lui mi saluta e continua a fare spese, io ho il cuore che batte più forte di quanto dovrebbe.

Ho fatto una minchiata? Sono stato invadente? Forse dovrei solo cancellare quel numero e lasciarlo in pace.

Ci penso e ci ripenso, ma alla fine gli mando il link.

Lui mi risponde quasi subito: "Grazie! Ci provo!"

Io sorrido come un cretino mentre leggo la sua risposta. "Poi fammi sapere com'è."

Lui mi manda una faccina sorridente.

Lì i miei dubbi si impennano. Dovevo limitarmi a mandare il cazzo di ricetta senza tirare la corda. ...