1. Prova di forza


    Data: 14/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... giunco.
    
    Qualcuno presentò le due, in inglese.
    
    Una musica ritmata seguiva l’esibizione delle due “gattine”: consisteva in una danza che simulava un combattimento, almeno credo, da lontano non si vedeva troppo bene.
    
    Pian piano le combattenti attrassero l’attenzione su di loro, perché sotto ai Kimono erano completamente nude e totalmente depilate.
    
    Mentre si esibivano, si vedevano i seni e le parti intime, che facevano capolino, sotto la vestaglia bianca, ad ogni mossa che azzardavano.
    
    Le ragazze fingevano anche di tentare di ricomporsi ma era tutta scena, infatti, il loro fingere di trattenere le vesti, non faceva che rendere più eccitante lo spettacolo.
    
    Le spade vorticavano nell’aria e colpivano, fermandosi al primo contatto, credo senza fare troppo male.
    
    Gli spettatori gongolavano e le incitavano: si fecero più attenti quando le ragazze con mosse abili e rabbiose, iniziarono a spogliarsi ed a bloccarsi tra di loro, mimando pose sempre più sconce.
    
    Ci spostammo per metterci più a favore del palco e vidi che le ragazze, nel corpo a corpo, mimavano operazioni sessuali di tipo lesbico.
    
    L’atmosfera si faceva calda e notai che molti uomini avevano la patta gonfia, senza preoccuparsi troppo di nascondere la loro erezione.
    
    Ma c’erano anche ragazze: alcune si muovevano sui sedili, ancheggiando e toccandosi le gambe, eccitate.
    
    Nelle file più nascoste, c’era un vecchio, abbigliato da marinaio, che si masturbava sotto il tavolo. Ne rimasi ...
    ... sbalordita,
    
    L’uomo era seduto al limite della panca, le gambe aperte, quasi ad inginocchiarsi sul pavimento, con un avambraccio si sosteneva al tavolaccio su cui era appoggiato, mentre, con la mano libera si mungeva il pene, che era talmente lungo da sembrare finto.
    
    Sgomitai Nunzio, esterrefatta, mentre notavo che anche altre ragazze occhieggiavano verso quella scena.
    
    – Non ci fare caso – rise Nunzio, come se niente fosse – credo sia solo un attore, fa parte dello show! –
    
    – Cosa? – Ero allibita: ma che razza di posto strano era mai quello?
    
    Ora le ragazze avevano finito di combattersi e, diciamolo, anche di strusciarsi l’una contro l’altra. Sempre sui bordi di quello spazio vuoto, illuminato, si misero a quattro zampe sotto sopra, da vere contorsioniste.
    
    Chi conosceva “il gioco” si avvicinava e leccava, con fervore, le loro parti intime, dilatate e sudate, magari erano anche venute, durante la lunga esibizione.
    
    Dopo essersi rifocillati nella figa o nell’ano dilatati, i più audaci gettavano sui loro pancini qualche moneta.
    
    Poco dopo le ragazze, ringraziarono, recuperando il denaro e andarono via.
    
    Controllai la panca del vecchio sporcaccione: era sparito, di certo Nunzio ci aveva azzeccato.
    
    Viste le stranezze che capitavano e la disinvoltura con cui lui le recepiva, ero sempre più convinta che conoscesse bene quel posto.
    
    Comunque aveva avuto ragione, quella serata si presentava davvero diversa.
    
    Complice il Martini, abbastanza alcolico, mi sentivo allegra e su ...
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