1. Viaggio in Africa


    Data: 16/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: giuliadv, Fonte: RaccontiMilu

    ... che la dottoressa già iniziò a frustarmi!.
    
    Sentivo i colpi impietosi sul mio sederino, sempre più veloci, sempre più forti. Il dolore era già pesante ma cercavo di resistere ricacciando a fatica ogni grido in gola. Ad ogni sferzata un brivido di terribile dolore si allargava dal mio posteriore verso tutto il corpo e mi misi a piangere disperata.
    
    Dopo lunghi secondi, che mi apparvero allore lunghe ore, le due donne presero a discutere animatamente nella loro lingua. Anche se non sapevo cosa dicevano capii che, in qualche modo, la soldatessa riteneva quel trattamento sufficiente ma la dottoressa no.
    
    Sentivo la pelle tendersi quasi a spaccarsi ad ogni colpo di scudiscio e la mia mente cercò disperatamente rifugio nella fantasia, quasi a compensare con pensieri eccitanti e piacevoli il terribile dolore fisico. In effetti a qualcosa servì visto che mi ritrovai in poco tempo inspiegabilmente eccitata seppure sul punto di svenire per l’effetto impietoso delle frustate.
    
    Fu proprio in quel momento di “quasi assenza” che i colpi si fermarono: la dottoressa borbottò qualcosa in direzione dell’altra donna e le due presero a sculacciarmi, sostituendo le loro mani al frustino.
    
    Faceva ancora male ma, forse anche per il trauma subito, mi sembrò qualcosa di totalmente diverso. Adesso che il mio fisico aveva una relativa tregua la mia mente poteva liberarsi: sentivo le loro mani sulla mia pelle dolente. Quelle lunghe e lisce della soldatessa e quelle piccole e ruvide della ...
    ... dottoressa.
    
    Quei colpi, ancora dolorosi, mi condussero però ad una paradossale situazione: smisi di piangere e mi ritrovai sempre più eccitata a mugolare!
    
    Le due donne se ne accorsero, ridacchiarono fra loro e smisero di colpirmi: anche se sentivo la pelle irritata e dolorante mi sembrò una vera liberazione.
    
    Fui slegata ed invitata, con inattesa dolcezza da parte dell’ufficiale medico ad alzarmi. Mi condusse verso il lettino ginecologico dove, intuii, sarebbe avvenuta la visita. La soldatessa, intanto, mi fece un sorriso e l’occhiolino e si diresse verso una porticina.
    
    Per lunghi minuti, durante la visita, mi trovai a temere cosa mi potesse fare la dottoressa. La mia “guida” si era allontanata e mi sentivo ancora più indifesa.
    
    La dottoressa, invece, indosso un paio di guanti e si mise a palpeggiarmi il seno, pizzicandomi anche leggermente i capezzoli. Poi diede un’occhiata complessiva al mio corpo, mi auscultò con lo stetoscopio ed infine diresse la sua attenzione verso le mie parti intime.
    
    Con le dita, con fare professionale, si mise ad ispezionare la mia vulva. Di nuovo la sensazione era di forte stimolazione e la mia “umidità” non potevo certo nasconderla. Mi cacciò un dito dentro per esplorarmi la vagina fino in fondo, con me… sempre più eccitata!
    
    Infine, dopo essersi umettata le dita con una specie di vasellina, passo al mio buchino posteriore. Come ho detto ero ancora vergine, allora da lì, ed ebbi un’iniziale paura seguita da una nuova, piacevolissima ...
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