Legami di famiglia - 6 - - Racconti Erotici

Legami di famiglia - 6 -

... poi si fermò.

"Ti ho detto di smettere?"

"No ma... padrone... tu..."

"Ti dico io quando smettere."

"Sì padrone..."

In silenzio Sofia tornò a leccare le labbra del fratello. Lo fece meticolosamente, senza lasciare indietro nemmeno un millimetro. Marco immaginò quella lingua morbida sul proprio membro. Sarebbe stato un momento epico quello in cui gielo avrebbe messo in bocca. E sarebbe successo molto presto. In quel momento si limitò ad aprire la bocca e prendersi la lingua della sorella per un tempo infinito.

"Questo è un bacio. Questi sono i baci che devi dare."

"Sì, padrone."

In quel momento immaginò Sofia baciare un altro solo perché glielo aveva ordinato. Una visione da infarto.

"Tutto le volte che ti dirò di dare un bacio dovrai fare così."

Sofia sgranò gli occhi. Aveva intuito qualcosa.

"Padrone cosa..."

"Hai capito cosa ho detto?"

"Sì, ma cosa vuol dire..."

"Non ti deve interessare. Tu devi stare zitta e fare quello che dico."

Sofia deglutì per quella risposta secca.

"Sì... padrone..."

"Bene. ora vatti a lavare. Sai di vomito e mi sembra di limore il bidone del rusco."

Sofia tirò indietro il collo. Non l'aveva colpita con uno schiaffo, ma quelle parole così dure dovevano averla colpita anche di più. Marco aveva bisogno di sfogarsi.

"Sì... padrone... vado..."

"Quando sei pronta vieni da me."

"Si padrone..."

La osservò in silenzio mentre andava verso il bagno. Questo era solo l'inizio.

Salì in camera e ...

... accese il computer. Durante il tempo di caricamento si buttò sul letto e iniziò a scorrere la bacheca di Instagram, cercando di distrarsi ai mille pensieri osceni su sua sorella che gli affollavano la mente. Fu tutto reso inutile quando gli arrivò un messaggio da Nicola.

- Abbiamo uno scambio da concludere. -

- Non vedo l'ora. -

Sentì sua sorella uscire dal bagno e tornare in camera.

- 15.00 al parchetto. -

- A dopo. -

In quel momento sgranò gli occhi e il suo cuore perse un colpo. Il suo piano aveva una falla, una grave falla, che rischiava di mandare tutto a monte in un attimo. Balzò in piedi e corse in camera da sua sorella, fermandosi sulla soglia. Si era buttata sul letto, abbracciando il cuscino e singhiozzando. Un lato del pantaloncino era risalito, scoprendo completamente metà culo. Metà di quello splendido, tondo culo. Non vedeva l'ora che venisse il momento in cui sarebbe riuscito a metterci le mani sopra...

"Che fai?"

Sofia fece un respiro profondo e alzò il capo verso di lui. Aveva gli occhi arrossati e tristi. Quanto era eccitante...

"Niente..."

Marco entrò in camera senza staccarle gli occhi di dosso, fissandola con sguardo severo.

"Sorella... io ti voglio bene ma..."

Sofia spalancò gli occhi incredula.

"Tu... cosa?"

Ci fu un attimo di gelo. Marco sentì un moto di rabbia salirgli al cervello e, al tempo stesso, scendergli nelle mani. Lo aveva interrotto. Ci poteva forse essere qualcosa di più odioso di una schiava che ti ...