1. Cuori in Tempesta - Prima parte


    Data: 01/08/2020, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... Portò il telefono all’orecchio. Il volume della conversazione era così alto che perfino da ben lontano riuscivo a sentirlo.
    
    «CAZZO! Finalmente qualcuno ha risposto al cazzo di telefono!»
    
    «Jean? Ma… Guarda che il telefono non prendeva! È la prima chiamata che ricevo… State arrivando?»
    
    «Col cavolo che stiamo arrivando! La protezione civile ha chiuso tutte le strade! Ci hanno rimandato indietro! Ora stiamo tornando a casa… Voi piuttosto come state? Bernard? Visto che nessuno rispondeva o quasi pensato che foste rimasti per strada…»
    
    «Nah… Siamo arrivati circa un’oretta fa… Aspetta, te lo passo»
    
    Ancora seduto sulla poltrona il cuore batteva forte, per non parlare del cazzo le cui vene sentivo pulsare. Ma almeno non avevo più il fiatone.
    
    «Hey amico… Tutto a posto? Tu e le ragazze state bene? Senti voglio solo dirti che qui va tutto bene; abbiamo un tetto sulla testa e il fuoco scalda alla grande. Non preoccuparti».
    
    «Odio quella stronzetta ma se dovesse capitargli qualcosa non so cosa farei… Mi sono preoccupato da morire! Senti Bernard, ti ringrazio davvero tanto, non so cosa farei senza di te! ti devo un favore grosso quanto una casa! Ora riporto a casa queste 2 rompicoglioni… ci vediamo e sentiamo prestissimo! Ti voglio bene amico!»
    
    Riconsegnai il telefono a Camille che parlò ancora un po’ col fratello e che non lesinò belle parole nei miei confronti. In pratica disse che ero stato bravo e che l’avevo trattata bene. Mi fece piacere anche se avrei preferito ...
    ... una sana scopata. Mi alzai dalla poltrona e mi diressi al bagno. Avevo tenuto l’uccello stretto nei pantaloni per troppo tempo, e ora cominciava a farmi male. Ancora prima di entrare in bagno abbassai la zip per farlo respirare. Aprii la porta del bagno. Camille, che ancora parlava al telefono col fratello, si piazzò a lato della porta, prese la maniglia della stessa e la chiuse con forza.
    
    «Si si ho capito… Il camino sempre acceso… E non uscire assolutamente… Jean cazzo perché dovrei uscire?»
    
    Rimasi sbigottito. Sottovoce le dissi: «Devo andare a fare pipì!» lei mi guardo di traverso e con la mano mi fece segno di stare fermo.
    
    «Jean ora vado… Di a mamma e papà che è tutto ok! Ciao!». Poi lasciò il telefono su un mobile.
    
    «Dove credi di andare?»
    
    «Devo fare pipì» le dissi. Camille mi prese la mano. Mi riportò davanti al camino in pietra e, in piedi davanti a me, mi fissò negli occhi.
    
    «Tu non devi fare pipì… Ti volevi liberare in un altro modo». La dolce Camille mi aveva beccato. Dopotutto, “la mano più veloce del west” sapeva perfettamente cosa un uomo volesse fare in quei momenti.
    
    Si inginocchiò davanti a me, ma non prima di essersi levata il maglione.
    
    «Adesso fa fin troppo caldo!» disse.
    
    Illuminata dalle fiamme che ardevano e con il sottofondo del vento, Camille infilò la mano attraverso la zip già abbassata. Sentii la sua piccola mano fredda agguantare il mio membro, che quasi scottava.
    
    «Bernard ti ho sempre immaginato con il cazzo grosso… Felice ...
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