1. Cuori in Tempesta - Prima parte


    Data: 01/08/2020, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... la gamba sottile e non troppo lunga, porgendomi il piede tra le mani. Abbassai lo sguardo. Lei mi fissò. «Allora, ora il mio piede sembra stare meglio, ma voglio il parere dell’esperto».
    
    Ora il piedino aveva ripreso un aspetto naturale. Mentre lo accarezzavo, lei alzò anche l’altra gamba e appoggiò l’altro piede sulla mia coscia.
    
    La prima cosa che pensai fu che probabilmente avrei dovuto lanciarmi a terra sopra di lei. Ero abbastanza certo che lei mi avrebbe accolto tra le sue gambe, più che tra le sue braccia. Mentre fuori infuriava la bufera, io avrei potuto tranquillamente scoparmi la dolce Camille davanti al caldo fuoco del camino, ingoiando con piacere i peli rossi della sua fica prima, e montandola con vigore poi.
    
    Lei sorrideva. Con la mano destra massaggiavo il suo piedino, mentre con la sinistra le facevo (non so per quale motivo) il risvolto ai jeans, mostrando centimetro dopo centimetro la sua pelle candida.
    
    Mentre si mordicchiava le unghie delle mani, mi poggiò l’altro piede (quello che non stavo massaggiando) sopra il cazzo. La mia patta dei pantaloni iniziò a gonfiarsi. Ora era quasi dolorante chiuso nei pantaloni. Mosse il piede verso l’alto, come per misurarne la lunghezza. Sembrava pensare fosse una misura più che soddisfacente a giudicare dall’ennesimo sorriso.
    
    Ora era ufficiale. Camille mi voleva. Fino ad un’ora fa pensavo che passare il week-end con quella troietta sarebbe stato un supplizio, e che l’unica cosa che volevo davvero era Mireille ...
    ... e la sua fichetta bagnata. Ora invece mi sarei volentieri coricato per terra, con Camille seduta sulla mia faccia e la mia lingua nel suo buco del culo.
    
    Mi perdoni dottoressa per il mio linguaggio scurrile, ma il solo pensiero mi fa impazzire.
    
    Sorrisi a mia volta, presi il suo piedino per il tallone e lo avvicinai alla bocca, mentre l’altro piedino continuava a sollazzare il mio cazzo.
    
    «È guarito direi, anzi, questo piedino birichino sta fin troppo bene ora…»
    
    Il suo piccolo alluce stava per entrare nella mia bocca. Avrei mordicchiato quel piedino solo per sentirla ridere, e lo avrei baciato per mostrarle che era riuscita a conquistarmi. Di fatto era lei a comandare.
    
    «Aiuto!» disse ridendo, ma non mi sarei fermato. Tirai fuori la lingua. Lo avrei anche leccato quel piedino e per bene, per dimostrarle…
    
    «DON’T WANNA BE AN AMERICAN IDIOT!»
    
    Camille piantò un urlo mentre toglieva dalla mia mano e dalla mia bocca il suo piedino; poi batté la schiena a terra. Io iniziai a sentire il cuore battere a mille. Dovetti appoggiare la schiena allo schienale e le mani sui braccioli per calmarmi.
    
    «DON’T WANNA BE AN AMERICAN IDIOT! DUM DUM DUM»
    
    Fanculo Green Day, pensai. Camille si alzò dal pavimento e a piedi nudi raggiunse il giubbino appeso all’appendiabiti, dopodiché estrasse dalla tasca un iphone nuovo di zecca che brillava nel buio.
    
    «Ma che cazzo di suoneria!»
    
    «I Green Day sono il mio gruppo preferito!»
    
    «Ho capito ma mi è venuto un’infarto!»
    
    Camille ...
«12...456...»