1. Storia di un minidotato


    Data: 05/06/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: pureros, Fonte: RaccontiMilu

    ... entrare ed uscire dalla doccia immaginandola nuda e bagnata, sentii l’odore del caff&egrave e musica provenire dalla cucina. Dopo qualche ora tornò. Me ne accorsi dalle mani sul mio pene. Riprese a masturbarmi, come prima. Poi lo prese in bocca. Su e giù aiutandosi con la mano. Avevo i secondi contati prima dell’orgasmo, lei lo sapeva ma volle farmi comunque venire, anche se a modo suo. Sentii lo sperma salire per il pene, in quell’attimo in cui i piedi fanno movimenti involontari presagendo l’eiaculazione. Proprio lì si fermò. Continuo a tenere saldo il pene tra le sue labbra ma smise di muoversi. Se possibile fu più atroce di prima. Eiaculai spasmodicamente contorcendomi, sentivo lo sperma uscire a fiotti. Tre, quattro volte sempre con più dolore. Era un orgasmo incompleto che immaginavo fosse ora tutto nella sua bocca. Lasciò cadere il pene e venne a darmi un bacio. Preso dalla foga leccavo le sue labbra aspettando di trovare la sua lingua. Quando aprì la bocca fiondai la mia lingua nella sua bocca. Ne ricevetti quello che tanto dolore mi era costato buttar via dal mio corpo. Una colata di sperma mi riempì la bocca, una cascata interminabile e densa che non riuscii a trattenere e buttai giù prima che potessi accorgermene. La sentii ridere ed allontanarsi dicendo: “Questo era il tuo pranzo, pisellino”. Stravolto mi addormentai come un sasso. Il risveglio fu violento, un’altra sensazione mai provata prima: un’eccitazione strana di cui non riuscivo ad individuare la ...
    ... provenienza. Sentivo il pene in erezione ma l’eccitazione proveniva dall’ano, all’altezza della prostata. Un vibratore era stato inserito lì e si muoveva ad un ritmo infernale stimolandomi da dentro. “Amore mio, ora puoi venire quanto vuoi. Contento?” mi disse la voce di Giulia che doveva essere dietro di me. Era seduta con la schiena alla spalliera del letto, la mia testa tra le sue gambe. Sentivo i suoi piedi accarezzare i miei fianchi, come se non bastasse tutta quell’eccitazione. Si godeva lo spettacolo accarezzandomi il viso e i capelli con gesti quasi materni. Il primo orgasmo arrivò dopo poco, venni gridando forte mentre lei continuava ad accarezzarmi. Ma non si fermò nulla. Il mio pene tornò piccolo ma si riprese poco dopo grazie alla infinita stimolazione. Un nuovo orgasmo dopo dieci minuti mi tolse il respiro. Giulia si spostò dalle mie spalle e mi tolse la benda. Mi mostrò un recipiente davanti agli occhi. Poteva contenere 200ml, non di più, ma il mio sperma era a meno della metà. “Amore, finché non arriverai al limite, non mangerai. Sei l’uomo di casa, devi guadagnarti il pane in qualche modo”. “Amore, ti prego non ce la faccio più!”, riuscii a dire. “Beh, non direi”, mi rispose rivolgendosi verso il mio basso ventre. Una nuova colata di sperma mi stava attraversando l’asta. Eiaculai di nuovo senza fiato per urlare. Continuavo a sussurrare “ti prego,basta”, mentre il liquido bianco si depositava nel recipiente e mi avvicinava di un po’ alla fine di quello strazio. 
«12...13141516»