1. Storia di un minidotato


    Data: 05/06/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: pureros, Fonte: RaccontiMilu

    Siamo una bellissima coppia io e Giulia, lo eravamo anche allora, all’età di ventitre anni. Lei soprattutto: alta, bruna, gambe snelle, fondo schiena perfetto e seno sodo, una terza. All’epoca studiavamo all’università e vivevamo nella stessa casa, una convivenza anticipata insomma. Stavamo bene insieme ma la convivenza aveva portato alla luce alcuni problemi. Nei momenti d’intimità io non riuscivo a resisterle, facevo sforzi atroci per prolungare la durata ma quasi sempre era tutto vano. Andava sempre così: lei si spogliava, rimaneva in reggiseno e brasiliana poi si girava verso di me con quello sguardo. La mia erezione a quel punto era già al massimo livello, lei lo capiva e cercava di farmi rilassare. Dopo qualche coccola prendeva in mano il mio pene, ma dopo poco ero costretto a bloccarla, ero già al limite. Così decidevamo di cominciare. Lei mi infilava il preservativo con delicatezza, eravamo pronti. Saliva su di me e cominciava a muoversi. Passavano cinque minuti in media ed io le dicevo di rallentare ma era troppo tardi, era già tutto finito. Finiva sempre così con lei insoddisfatta costretta anche a consolarmi dopo le mie scuse. La frustrazione mi assaliva, com’era possibile tutto questo? Eppure ero ben dotato, o forse così mi sembrava.
    
    Successe che una sera fummo invitati a cena da una coppia di amici. Io ci andavo controvoglia, non li sopportavo. Lei era una ragazza riccia, abbondante sia di fisico che di carattere, sempre troppo invadente e non capivo come ...
    ... fosse riuscita a conquistare il suo ragazzo, fisico da modello, bellissimo e pieno di sé.
    
    I due erano i nostri ex vicini di casa, Michele e Laura, entrambi di 28 anni. Lavoravano e si godevano la vita.
    
    La cena da loro scorreva piacevolmente, tutto sommato, finché non si arrivò non so come a parlare di sesso. Laura, con la sua invadenza era completamente a suo agio tanto che arrivò a chiederci:
    
    “Come lo chiamate voi?” “Cosa?” chiese Giulia
    
    “Non dirmi che non hai mai dato un nomignolo al coso di Carlo! Dai, lo fanno tutti! Io il coso di Michele lo chiamo Dumbo ad esempio! Non vi devo spiegare il perch&egrave, vero amore?” e diede un bacio a Michele che aveva già preso il sorriso fiero dell’uomo sicuro di sé.
    
    “Beh, io un nome non gliel’ho dato veramente.” disse Giulia. “Non ti credo!” ribatt&egrave Laura.
    
    Allora Giulia mi guardò sorridendo e mi disse: “Posso dirglielo,amore?” Avrei voluto picchiarla, non era certo un nomignolo da dire, non a loro, non a quella coppia così superba. Non avevo nemmeno risposto che lei prese l’iniziativa: “Io a dire il vero lo chiamo pisellino! A volte anche pistolino!”
    
    Laura e Michele presero a ridere di gusto. “Beh, non promette bene di certo” disse lei. “Direi di no” continuò lui. Io intanto ero rosso dalla rabbia e dalla vergogna e non sapevo cosa dire allora risposi: “Sai, l’abito non fa il monaco. Può darsi che il nome riveli il contrario”
    
    “Si, vabbé, dai, vogliamo crederti…” disse Laura”…pisellino!” e ripresero a ridere. ...
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