1. Storia di un minidotato


    Data: 05/06/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: pureros, Fonte: RaccontiMilu

    ... sta messo e cosa sa fare.” rispose
    
    Allora Luciano, quello era il nome di quell’essere enorme, le prese una mano e la portò sulla patta. Giulia sbarrò gli occhi, era stata fortunata. Da sotto il jeans pareva avere una sberla in mezzo alle gambe. “Allora Giulia &egrave disposta a fare quello che vuoi. Ovviamente senza violenza e rispettando le sue volontà. Fatti valere Luciano! Sei tutti noi!”
    
    I due scesero dal palco l’uno davanti all’altro, lui la stringeva per i fianchi, e si incamminarono verso la toilette che gli era stata riservata. Cominciava la mia nottata da incubo. Luciano e Giulia entrarono nella toilette e si chiusero la porta alle spalle. Una folla di curiosi si avvicinò alla porta ridendo. Io preferivo allontanarmi, sarebbe stato troppo. Ma la mia perversione e la mia curiosità mi spinsero a seguire quel gruppo di curiosi, dopotutto non sapevano io fossi il fidanzato.
    
    Dalla porta non trapelava ancora nulla, ma in compenso potevo sentire i commenti dei curiosi: non ce n’era uno che non avrebbe voluto essere in quel bagno al posto di quel Luciano.
    
    “Dio mio quanto &egrave bona!” “Hai visto che culo che aveva?!” “Perché non le ho messo io la mano sotto la gonna?! A quest’ora me la stavo sbattendo!” “Secondo me &egrave anche porca!” “Almeno aprisse la porta così vediamo!”
    
    Questo era il tenore dei commenti.
    
    Ma all’improvviso rimasero tutti in silenzio: dal bagno proveniva un rumore ritmato che mi metteva i brividi. Quella bestia aveva cominciato a ...
    ... sbatterla. Il ritmo non lasciava tregua, era sempre lo stesso. Dopo poco Giulia iniziò ad ansimare, poi quasi ad urlare.
    
    “Te l’avevo detto che le piace il cazzo a quella! Senti come gode!”
    
    “Chissà se Luciano ci fa fare un giro anche a noi, visto che può decidere tutto lui!”
    
    Quello strazio durò per circa venti minuti durante i quali Giulia non smise di ansimare e il rumore della penetrazione aumentò esponenzialmente fino a terminare con un urlo animalesco dell’energumeno.
    
    Pochi secondi e Luciano uscì dal bagno con soddisfazione, allacciandosi la cinta. Poco dopo Giulia uscì sistemandosi la gonna. Non mi rivolse la parola, almeno così avrei evitato le umiliazioni della folla.
    
    Andarono al bancone a bere un cocktail e tutti gli sguardi rimasero fissi sulla figura sensuale di Giulia, seduta sullo sgabello con la gonna che a malapena copriva il culo.
    
    Poi tornarono un po’ in pista a ballare. Luciano lasciò che quegli arrapati la palpassero, dopotutto non era la sua ragazza.
    
    Il tempo di andare ad affogare nell’alcol la mia umiliazione che già li avevo persi di vista. Ma ad un tratto mi senti toccare sulla spalla. Un ragazzo mi disse con eccitazione: “Amico che ci fai qui?! Vai in bagno a farti una scopata!”
    
    Mi girai verso la toilette e vidi una fila interminabile di uomini che aspettavano il turno godendosi lo spettacolo.
    
    Mi avvicinai. La mia Giulia era nella solita posizione, quella del mio sogno proibito, quella che mi assillava nei sogni: i suoi tacchi ...
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