1. Ritorno alle origini nel caveau della banca.


    Data: 30/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: BelloCaldoCN, Fonte: Annunci69

    ... tendevano sotto quegli abiti mentre si muoveva. I suoi capelli neri, rasati alle tempie si congiungevano con una barba rifinita e baffi altrettanto neri che accentuavano la mascolinità del volto regolare in cui però spiccavano due occhi chiari color agata verde che ti guardavano con sensualità incredibile. Io sono leggermente più snello, coi capelli castani ondulati, gli occhi scuri e senza barba o baffi, ma sentivo di non sfigurare accanto al mio interlocutore. Intanto non eravamo lì per un concorso di bellezza. Lui tuttavia era arrivato solo. Gli domandai del suo socio.
    
    - Oh, lui arriva fra un po', aveva l'allenamento; sa, è un patito della palestra-. Si giustificò, ammiccando. Abbozzai un sorriso d'intesa e fra me pensavo: “In palestra mi pare che ci passi tempo anche tu, anche se ora sembri uscito da una riunione del consiglio di amministrazione”.
    
    -Bene-, dissi, - possiamo intanto riguardare le carte-. Avevo seguito quella pratica da tempo, anche se non avevo mai avuto un colloquio personale coi due, che si erano in precedenza rapportati col direttore. In quelle occasioni li avevo scorti di sfuggita. Ma oggi il direttore aveva un altro impegno improrogabile, per cui aveva chiesto a me di chiudere la faccenda, fidandosi della mia professionalità.
    
    -Ciao, io vado, sono le quattro e mezza-, sentii Alfio che mi salutava. - Chiudi tutto tu?-
    
    - Vai, vai, ci penso io; tanto non ne avrò per molto, spero- Lo “spero” lo pronunciai in tono un po' più basso, ma il mio ...
    ... interlocutore lo colse e sorrise mostrando un po' della sua bella dentatura.
    
    - Stia tranquillo, non la faremo aspettare molto-.
    
    E infatti dopo qualche minuto ecco arrivare il suo compare appena uscito dalla palestra. Non era neppure passato a casa a cambiarsi: aveva il borsone a tracolla, una canottiera da spiaggia aderente sui pettorali incredibilmente pompati, un paio di short e scarpe da ginnastica. Un vero bestione da oltre un metro e novanta, anche lui con la barba, ma meno curata dell'altro e i capelli con taglio militare. Sarà stato intorno ai 45 anni. Quando fu dentro la porta girevole di sicurezza, quella si bloccò e si sentì il messaggio automatico ripetere “Depositare gli oggetti metallici, prego”. Il tipo alzò le mani per mostrarmi che non aveva pistole e neppure orologio al polso, poi iniziò a palparsi, ma i suoi short avevano solo un taschino dove c'erano le chiavi; eppure lo vidi che continuava ad armeggiare intorno al pube finché non si calò un po' gli short ed estrasse direttamente dalle mutande il cellulare: era quello che aveva bloccato la porta. Evidentemente nel taschino dei pantaloncini non ci stava e così lui aveva avuto il buon gusto di metterselo negli slip. Nel recuperarlo si era tirato giù il vestiario tanto da mostrare i peli del pube fino all'attaccatura del cazzo. Guardai esterrefatto il suo socio che allargò le mani come a dire: “Che vuoi farci? Lui è così”. Sbloccai la porta dal comando sotto la mia scrivania e quello avanzò ridendo, arrivò ...
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