1. Ritorno alle origini nel caveau della banca.


    Data: 30/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: BelloCaldoCN, Fonte: Annunci69

    Un giornata come tante: il lavoro in banca ha la sua routine, specie se sei dietro una scrivania a gestire gli investimenti di questo o quel cliente. Quel giorno, tra gli altri appuntamenti, ne avevo fissato uno particolarmente delicato per la consulenza di due soci di un'azienda immobiliare che cercavano un finanziamento per un grosso affare a cui avevano messo mano. Vista l'importanza dei clienti, il direttore mi aveva suggerito di riceverli al limite dell'orario di chiusura, così da evitare il via vai di gente che spesso ci ritroviamo. Erano le 16,15 e in banca eravamo rimasti solo io ed Alfio; gli altri avevano già staccato alle 16. I nostri clienti dovevano arrivare alle 16,25, cinque minuti prima della chiusura degli uffici; in mezzora poi con loro me la sarei sbrigata. Nell'attesa, visto che non c'erano altre urgenze da affrontare, volli concedermi una pausa: misi sul tavolo il mio portatile e cercai in rete un filmetto leggero e stuzzicante. Alfio dall'altro capo dell'ampia camerata alla sua scrivania non si sarebbe accorto di nulla. Lui è il tipico impiegato bue, fuori dei tre metri quadri della sua postazione il mondo non esiste. Da un po' avevo imparato a ritagliarmi queste piccole pause sul lavoro, o quando ero da solo, o, appunto, quando restavamo soltanto io ed Alfio in ufficio. Del resto era l'unico sfogo che riuscivo a concedere alle mie voglie: a casa troppo rischioso con la mia cara mogliettina che tanto mi ama e altrettanto si impiccia. Dapprima fu solo un ...
    ... turbamento; poi col tempo si trasformò in desiderio. Era nato da adolescente ai bagni di mare: mi piaceva andare a catturare i granchi intorno agli scogli e un giorno in un anfratto un po' isolato scorsi il bagnino della nostra spiaggia che si era calato il costume e se ne stava sdraiato languidamente su uno scoglio con le gambe penzolanti nell'acqua.
    
    Giulio, questo il suo nome, era un ragazzo sui venticinque anni, dai capelli corvini e il corpo scolpito dalle nuotate e abbronzato dal sole. Senza farmi notare da lui lo osservai meglio: aveva il membro semiduro che si stava gonfiando a poco a poco sotto l'effetto di una masturbazione lenta e pausata. Rimasi stupefatto e smarrito: nella mia ingenuità pensavo che gli uomini ce l'avessero sempre molliccio e piccolino come il mio o al più come nelle statue dei nudi dell'antichità che avevo visto sui libri e nei musei. Quello invece mi faceva scoprire una potenza ancora sconosciuta, carica di promesse di piacere, almeno al vedere il volto di Giulio ora contrarsi ora rilassarsi nello spasimo e al sentire il suo gemito rintuzzato dal frangersi delle onde. Quando fu per venire, il suo volto, se possibile, si scurì ancora di più; vidi il movimento della mano farsi frenetico e la sua asta debordare in dimensioni per me impensabili fino ad esplodere in uno schizzo biancastro, potente nella parabola che disegnò in aria per poi mescolarsi con la schiuma dei flutti, mentre Giulio proruppe in un gemito diverso dagli ansimi di prima, più ...
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